Pestaggio in carcere, gli agenti della penitenziaria muti davanti al giudice confidando nel riesame
Si sono svolti i primi due interrogatori di garanzia: gli agenti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere
Tutti muti davanti al giudice. Non hanno risposto alle domande del gip del tribunale di Avellino gli agenti di polizia penitenziaria, finiti ai domiciliari con l’accusa di aver favorito una spedizione punitiva tra detenuti all’interno del carcere di Bellizzi. Questa mattina si sono svolti i primi due interrogatori di garanzia, i due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere; questo perché entrambi gli avvocati, Gennaro Santarelli e Claudio Mauriello, hanno deciso di presentare immediatamente ricorso al riesame contro la misura cautelare applicata nei confronti dei loro assistiti, ritenuta eccessiva; si tratta della stessa linea difensiva adottata dall’avvocato Gaetano Aufiero, che difende il terzo agente finito nell’inchiesta: i8l legale aveva già presentato ricorso nei giorni scorsi, accordato e fissato dal tribunale in data venerdì 16 dicembre. Per questo motivo anche il suo assistito domani, giorno dell’interrogatorio, molto probabilmente non dovrebbe rispondere alle domande del giudice
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