Vivere con dignità

Dall’esperienza di molti apprendiamo che l’uomo saggio, pur innamorato della vita, accetta tuttavia senza timore di dover morire

Egli ormai sa che il tempo fugge senza ritorno, ma lui stesso non ha bisogno di scrutare nel passato, poiché il ricordo è di per sé imperituro ed ha sempre consolato la sua tarda età.

Perciò spera di sopravvivere almeno nella memoria degli altri; e così può vivere la sua vita nella felicità, senza dover contare i giorni, purché non faccia male al prossimo.

Forse, in quella meravigliosa lingua, definita “morta”, ma che invece non dovrà mai morire, si potrebbe anche dire

HONESTE VIVERE

“Vir sapiens, amando vita, tamen mortem sine metu accipit.

Is novit irreparabile ruere tempus, sed ipse in praeteritum spectare non debet, quia memoria numquam perire videtur et senectuti eius semper consolationem praebuit.

Ideo se non moriturum sperat in ceterorum memoria quidem; itaque felix vitam suam vivere potest, sine numeratione dierum, dum alterum non laedat”.

E così non rimane che chiedere scusa per probabili “errori” di grammatica o di sintassi, anch’essi “umani”.

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