Uccise la moglie soffocandola con un cuscino, Limongiello condannato a 21 anni di reclusione

L'omicidio avvenne il 5 maggio 2021, all'interno della loro abitazione di via Iannaccone. Limongiello, 85 anni, uccise la moglie Antonietta Ficuciello al termine di una lite, poi si recò dai carabinieri a piedi per costituirsi

E’ stato condannato in primo grado a 21 anni di reclusione Gerardo Limongiello, l’85enne che il 5 maggio dello scorso anno uccise la moglie, Antonietta Ficuciello, 83 anni, soffocandola con un cuscino all’interno della propria abitazione di via Iannaccone, nel capoluogo.

Subito dopo l’omicidio Limongiello si recò di sua spontanea volontà presso la stazione dei carabinieri per costituirsi, pentendosi del gesto.

Una vita passata insieme, prima del tragico epilogo i due coniugi ebbero una serie di liti: affaticato dalla vecchiaia, Limongiello voleva trasferirsi, assieme alla moglie, in una casa di riposo, la donna non era d’accordo. Al termine dell’ennesimo litigio, Limongiello attese che la moglie si addormentasse per poi soffocarla con un cuscino. L’85enne rimase poi un’ora a vegliarla, prima di recarsi dai carabinieri.

Oggi dunque l’esito del processo: il giudice della Corte d’Assise del tribunale di Avellino lo ha condannato a 21 anni di reclusione. L’esito della perizia non evidenziò una incapacità di intendere e volere al momento dell’omicidio. Contro l’uomo si è costituita parte civile la sorella della vittima, Vera Ficuciello, difesa dall’avvocato Alfonso Laudonia. Limongiello non andrà in carcere, è già seguito all’interno di una struttura sanitaria

I commenti sono chiusi.