Emanuel dopo la Caritas dà in escandescenze in Questura: arrestato
Si ripete con i gesti di violenza l’immigrato che pochi giorni fa aveva fatto danni alla Caritas del capoluogo. Stavolta ha aggredito un agente di polizia all'interno della Questura. Inevitabile l’arresto: ma si doveva fare qualcosa prima per aiutare e curare il giovane
Ha prima sfondato il vetro del front office dell’ufficio immigrazione della questura, poi ha provato a scagliarsi addosso a un agente, provando a colpirlo con una testata. E’ stato tratto in arresto ora è in attesa di essere processato per direttissima Emanuel, il giovane nigeriano ospite della Cittadela della Caritas.
La scorsa settimana l’immigrato era andato in escandescenze presso il dormitorio, rovesciando i cassonetti in ferro per la raccolta degli abiti da destinare ai poveri e minacciando chi voleva intervenire con un oggetto contudenete. Due settimane prima, dopo un altro gesto violento, era stato sottoposto a tso.
Il motivo della sua furia, sempre lo stesso: chiede di avere i documenti per tornare in patri il prima possibile, ma avendo smarrito il passaporto l’iter burocratico è decisamente lungo e problematico. Questo ha aumentato lo stato di malessere del giovane che, ricevuta l’ultima volta la promessa di ottenere le carte in tempi brevi, questa mattina è passato in questura per ottenere quanto gli servisse. Senza passaporto però gli agenti avevano le mani legate, da qui la nuova esplosione d’ira di Emanuel, che prima ha mandato in frantumi un vetro, poi ha provato ad aggredire un agente, che se l’è cavata con 5 giorni di prognosi. Sono intervenuti poi i colleghi che hanno tratto in arresto l’uomo.
Resta il vuoto delle politiche sociosanitarie in città, non in grado di trattare e gestire casi simili: solo tre mesi fa, Robert Omo, un 27enne di origine africana, con un vissuto simile alle spalle di quello di Emanuel, ha ucciso a martellate un negoziante cinese di Monteforte
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