La Dogana di Avellino torna come monumento. In attesa di un piano di utilizzo

La nuova Dogana di piazza Amendola sarà ricostruita a partire dai prossimi mesi, riproponendo la facciata settecentesca del Fanzago con le antiche statue e l’inedita terrazza praticabile. C’è il via libera della Soprintendenza al progetto dei lavori. Quanto al suo utilizzo per ora non c’è ancora un piano

Il Consiglio comunale di Avellino si è riunito ieri per discutere il futuro utilizzo della Dogana di piazza Amendola, una volta ricostruita. L’opposizione con Luca Cipriano ha chiesto e ottenuto il confronto di merito sulla funzione che l’edificio simbolo della città dovrà avere. La discussione è servita soprattutto a ribadire i tempi dei lavori, ma non è andata oltre sul tema della funzione. Il centro storico avellinese, di cui l’ex sede del cinema Umberto costituisce la cartolina naturale, dovrà attendere ancora per sapere qualcosa di più. Per ora la certezza sembra il recupero del monumento settecentesco, che testimonierà il passato millenario del luogo, proiettandosi nel futuro. Riproponendo la restaurata facciata settecentesca del Fanzago con le antiche statue, la nuova Dogana offrirà agli avellinesi anche l’inedita terrazza praticabile, quinta architettonica affacciata tra il centro storico e la città trasfigurata dalla ricostruzione post sisma iniziata negli anni Ottanta. In consiglio comunale il progettista Giovanni Multari ha fornito alcuni dettagli, informando che il via libera della Soprintendenza al progetto dei lavori consente di rispettare i tempi. Delusi dall’esito del confronto gli esponenti dell’opposizione. In particolare il promotore de4l dibattito, Luca Cipriano, critico sulla funzione provvisoriamente attribuita, quella di spazio polifunzionale, in attesa di un piano che per ora non c’è. Per ora la città si prepara a ritrovare il suo monumento. Il resto dovrà venire dopo.

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