La Metro leggera di Avellino costa troppo: Comune e Air in difficoltà
Continua a slittare la messa in esercizio della metro leggera, che ora potrebbe partire alla fine di novembre. Manca un piano di utilizzo sostenibile per gli alti costi di gestione di una linea che funziona con l’energia elettrica. Ieri il manager dell’AIR ha chiesto tempo alla Regione Campania, che chiede tempi certi
Costi elevati per la gestione, diversità di vedute sulle nuove linee nel contesto attuale del trasporto pubblico locale ad Avellino, la funzione dell’autostazione come terminal principale della città: sono questi i nodi irrisolti della metro leggera rischiano di affossare il progetto di un ritorno della filovia nel Capoluogo, nella forma dei bus elettrici ibridi attesi da vent’anni ad Avellino. In queste ore il manager dell’AIR, Anthony Acconcia, ha chiesto ulteriore tempo alla Regione Campania, che chiede invece tempi certi per fare partire la metro leggera, già autorizzata all’esercizio dal Ministero. L’incontro a Napoli si è rivelato ancora interlocutorio. Manca un piano di utilizzo sostenibile per gli alti costi di gestione che una linea alimentata dall’energia elettrica impone nell’attuale fase congiunturale. L’unica certezza è lo slittamento della messa in esercizio. La metro leggera potrebbe partire alla fine di novembre con un numero limitato di corse, in una prima fase gratuite per far conoscere il servizio agli utenti. In realtà tra l’AIR e il Comune di Avellino restano forti divergenze sulla organizzazione del trasporto pubblico locale. Il Comune vorrebbe tenere fuori dal centro cittadino i pullman extraurbani, trasformando la metro leggera in una navetta tra due terminal delocalizzati nelle frazioni storiche di Valle e Borgo Ferrovia. Una prospettiva inammissibile per l’AIR, che in queste ore sta potenziando come stazione intermodale regionale il terminal di via Colombo.
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