Cesinali, in manette il capo del commando

Si tratta di Savino Ariostini, 53 anni, ritenuto elemento di spicco della criminalità foggiana e vicino al clan Moretti- Pellegrino- Lanza

E’ stato arrestato nella mattinata di ieri il capo della banda che, nella serata di giovedì a Cesinali, ha ingaggiato un pericoloso conflitto a fuoco con la Polizia. In manette è finito Savino Ariostini, 53 anni, ritenuto elemento di spicco della criminalità foggiana e vicino al clan Moretti- Pellegrino- Lanza. E’ stato arrestato in via Belledone mentre stava per salire su un autobus che collega Santo Stefano del sole ad Avellino. Ariostini era ricercato dal novembre del 2020 quando riuscì a scampare all’operazione decimazione bis che portò all’rresto di una quarantina di una quarantina tra capiclan e affiliati alla mafia foggiana. Condannato a quindici anni ne aveva scontati sertte per associazione a delinquere di stampo mafioso per una serie di rapine a mano armata ed assalto ai portavalori. Il 53enne era sulla jeep compass che la sera della sparatoria era stata abbandonata sui binari nei pressi del passaggio a livello di Villa San Nicola. Sull’auto almeno un altro bandito che è riuscito a dileguarsi. Ed il 31enne di Cerignola che è rimasto ucciso nel conflitto a fuoco con la polizia. Salgono dunque a quattro i malviventi arrestati. Sulla jeep bianca trovate armi ed attrezzi. Sulla vettura gemella, di colore nero, bloccata davanti al cimitero di cesinali è stato rinvenuto altro materiale. I due suv farebbero aprte di un convoglio di almeno sei veicoli. I malviventi stavano organizzando nei dettagli riuscendo a procurarsi armi da guerra un assalto ad un portavalori lungo il raccordo Avellino – Salerno o peggio secondo un’altra ipotesi investigativa il comando stava per realizzare una rapina ancora più clamorosa puntando a svuotare il caveau della sede centrale della cosmopol. Ma gli agenti di polizia della questione di Avellino ben imbeccati dai colleghi di Chieti a Foggia sono riusciti a sventare l’operazione criminale

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