Ospedali irpini, 117 medici vincono i concorsi Asl ma si rifiutano di lavorare nelle aree interne

Intervista a Carmine Infante, esponente sindacale regionale e nazionale Cimo, che denuncia la grave carenza di medici nelle strutture, oggi tenute in piedi grazie ai medici in pensione. E avverte: "La convenzione scade il 31 dicembre, serve un intervento strutturale"

Gli ultimi tre concorsi banditi rispettivamente per l’assunzione dei medici in pronto soccorso, medicina e cardiologia non hanno prodotto risultati. Lo scorrimento delle graduatorie per l’assegnazione degli incarichi nelle strutture ospedaliere si è conclusa con una mancata presa in carico del medico vincitore del concorso.

I reparti intanto vengono tenuti in piedi dai medici collocati in pensione, che tramite una convenzione con l’Asl di Avellino prestano servizio nei reparti e garantiscono le prestazioni ospedaliere.

Ma di questo passo non si prevede un futuro roseo. La denuncia questa volta arriva da Carmine Infante, medico ospedaliero al Criscuoli Frieri di Sant’Angelo dei Lombardi, in qualità di componente della direzione regionale e nazionale del Cimo- Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri. Infante prende atto della disponibilità della direzione generale dell’Asl di Avellino, e indica la necessità di una soluzione strutturale a monte del problema “Che non risiede certo nella guida dell’azienda, ma in tantissime altre ragioni” come lui stesso ha spiegato.

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