La facciata, il museo, la terrazza sulla città: svelato il progetto della nuova Dogana
È stato presentato ieri, nella bella cornice della Chiesa del Carmine di Avellino, il progetto esecutivo per la riqualificazione della Dogana dei grani di Piazza Amendola. La facciata tornerà al suo splendore originario, anche nei colori, nel pieno rispetto dello stile fanzaghiano, e allo stesso modo verrà mantenuto il perimetro murario originario
È stato presentato ieri, nella bella cornice della Chiesa del Carmine di Avellino, il progetto esecutivo per la riqualificazione della Dogana dei grani di Piazza Amendola. La facciata tornerà al suo splendore originario, anche nei colori, nel pieno rispetto dello stile fanzaghiano, e allo stesso modo verrà mantenuto il perimetro murario originario. L’obiettivo è quello di recuperare tutte le statue che un tempo ornavano l’antica Dogana, oggi conservate ad Atripalda, e sul punto, anche se occorreranno tempi molto lunghi, già è stato avviato un confronto con la Soprintendenza. Se il progetto prevede piano terra molto grande e disponibile, nella parte centrale e a tutta altezza, definito “il teatro della Dogana”, il secondo piano è stato immaginato come un museo sospeso, visitabile dai fruitori attraverso un percorso in verticale, un dispositivo interno che definisca dei piani, delle funzioni, fino ad arrivare, con vari livelli, al limite della costruzione, ovvero alla copertura che sarà calpestatile, dunque una sorta di terrazza sulla città. Il richiamo al Fanzago non sarà solo nella facciata ma anche nei pavimenti e nelle coperture.
Il sindaco Festa ha parlato genericamente di un centro giovani, di spazi di coworking e di una struttura a servizio delle attività produttive, il che restituisce, obiettivamente, una certa confusione rispetto alle funzioni della nuova struttura. Nemmeno un accenno, invece, al modello di gestione che l’amministrazione immagina.
Ferme restando queste incognite decisive per il futuro, a chiarire il senso del progetto ci ha pensato l’architetto Giovanni Multari, Professore di Composizione Architettonica e Urbana all’Università Federico II di Napoli e responsabile del progetto.
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