Us Avellino, il duro comunicato della Curva Sud

La risposta del tifo organizzato alla conferenza di D’Agostino

Dopo la conferenza stampa del patron biancoverde Angelo Antonio d’Agostino, arriva la dura risposta della Curva Sud con un comunicato: “Sebbene i comunicati non appartengano al nostro essere Ultras, ci sentiamo chiamati ad esprimere la nostra posizione alla luce della farneticante conferenza stampa della società.
Come abbiamo promesso a noi stessi non possiamo restare in silenzio sulle stranezze che orbitano attorno al nostro Avellino: lo dobbiamo alla nostra intelligenza e alla nostra dignità.
Non possiamo accettare il comportamento reiterato di un presidente che, noncurante degli errori commessi nel post Avellino-Foggia, continua a non assumersi le proprie responsabili-ta, addossando ogni tipo di colpa all’area tecnica e ai calciatori. Vorremmo far presente al presidente D’Agostino che, più dei nostri cori e del dissapore che la piazza può manifestare, è questo continuo scarica barile (*chiedete al mister” “domandate al direttore”) che mina la serenità della squadra. Per noi dietro ogni scelta presa deve esserci il benestare di chi ha in mano le redini della società e, pertanto, gli errori non possono non essere imputati anche alla dirigenza. Se per qualcuno il fatto che l’Avellino non sia in vendita può rappresentare un monito rassicurante, per noi l’improvvisazione e la mancanza di onestà intellettuale continuano ad essere alla base dell’operato della società. se questi sono i presupposti, il presidente può benissimamente farsi da parte e consegnare il titolo al sindaco. Noi, nell’eventualità, continueremo ad esserci come abbiamo sempre fatto, pronti a chiedere permessi a lavoro per seguire l’Avellino in trasferta di mercoledi sera e disposti ad investire tempo e denaro senza alcun interesse, se non quello di portare in giro con fierezza il nome di Avellino. Questi, caro presidente, sono sacrifici che non permettiamo a nessuno di trattare con leggerezza e presun-zione. Vorremmo inoltre farle presente che nel calcio più delle parole contano i numeri (per noi ancor di più la serietà) e, ad oggi, presentarsi ai microfoni e ribadire la volontà di fare bene e vincere significa prendere in giro una piazza intera. Non sarebbe più onesto ammettere anche i propri di errori? Se poi questa convinzione è frutto di promesse e rassicurazioni del direttore sportivo (questo ovviamente non giustificherebbe il presidente), è giunto il momento che il signor De Vito rassegni le dimissioni. Noi continueremo a pretendere chiarezza e programmazione laddove necessario, difendendo la nostra intelligenza e il nostro essere Ultras e soprattutto non facendo mai mancare il nostro calore a chi, con cattiveria e onore, scende in campo con il lupo cucito sul petto”.

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