Pd, la scossa deluchiana: smontare e rifare il partito. Intanto si apre la partita del rimpasto a Santa Lucia, Petracca in pole

Per un verso la necessità di smontare il Pd per ricostruirlo, per altro verso l’urgenza di una riflessione e di scelte funzionali a rilanciare l’azione del governo regionale. Acquisita la sconfitta elettorale si apre la riflessione tra le fila deluchiane

Per un verso la necessità di smontare il Pd per ricostruirlo, per altro verso l’urgenza di una riflessione e di scelte funzionali a rilanciare l’azione del governo regionale. Acquisita la sconfitta elettorale tutti gli uomini più vicini al Presidente De Luca, da Bonavitacola a Cascone, entrambi sacrificati all’uninominale, passando per il capo della segreteria del Presidente Antonio Marciano, invocano un congresso rifondativo per il Partito democratico, sul piano regionale e su quello nazionale, muovendo da una riflessione approfondita, per usare proprio le parole di Bonavitacola, sulle cause degli errori compiuti e sulle ragioni di chi ha votato per altre forze politiche. Insomma, più che ragionare di nomi e di equilibri per un congresso ordinario, s’impone la necessità di ripensare l’agenda del partito, muovendo dalla questione sociale, di ridefinirne linguaggio e proposta puntando ad esercitare un ruolo centrale nell’ambito della contesa congressuale nazionale. Contestualmente, si rileva l’urgenza di rilanciare l’azione di Palazzo Santa Lucia muovendo da una verifica dell’agenda di governo e quindi da un rimpasto che a questo punto si dà per scontato. Molti i nomi di cui si discute, tra questi va certamente annoverato quello di Maurizio Petracca, consigliere regionale del Pd, vice Presidente della Commissione agricoltura, che ha sfiorato la vittoria nella corsa per la Camera dei deputati nel collegio uninominale di Avellino, portando a casa il migliore risultato per il Centrosinistra in tutto il Mezzogiorno e il terzo in assoluto sul piano nazionale. A Petracca dovrebbe essere riconosciuta una delega di peso, non si esclude quella all’agricoltura, in linea con il lavoro svolto in questi, ma è del tutto evidente che la decisione arriverà solo dopo un’ampia riflessione in seno alla maggioranza.

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