Le uve di Aglianico invendute hanno trovato l’acquirente
Il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia è intervenuto dopo l’allarme lanciato dalla Confederazione degli Agricoltori. «Saranno acquistate da alcune aziende consorziate»
Le uve di Aglianico finora invendute hanno trovato un compratore. Il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia è intervenuto nella serata di ieri, dopo l’allarme lanciato dalla Confederazione degli Agricoltori. «Le uve di Aglianico di buona qualità e corrispondenti ai dettami della DocG Taurasi, saranno acquistate da alcune aziende consorziate», ha fatto sapere il Consorzio, avanzando qualche dubbio sul quantitativo rimasto senza committente. Il Consorzio ritiene improbabili le cifre dichiarate dalla CIA, 25mila quintali di uve rimaste invendute, sua sul numero di coltivatori coinvolti, 130. I dubbi permangono, scrivono in una nota, anche se oltre al Comune di Paternopoli si considerasse anche quello di Montemarano. Al di là della polemica con gli Agricoltori, restano comunque sul tappeto alcuni problemi legati al mercato. Il consorzio conferma che è diminuita la domanda di vino in generale, così come sottolinea che l’offerta abbondante questo’anno porterà in molte regioni italiane ad un’eccedenza, soprattutto delle uve rosse. In questo scenario il Consorzio fa sapere che le Aziende consorziate e gli agricoltori sono al lavoro nella speranza di trovare una soluzione condivisa.
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