“Stanco di pagare per il mio cognome”: bar stadio, Vittorio Forte si difende e presenta ricorso
Anche Antonia Altavilla, la titolare degli altri due bar del Partenio chiusi su provvedimento di comune e prefettura, ha presentato ricorso al Tar. Ma l'ordinanza fa riferimento a una nuova indagine, per ora coperta da segreto istruttorio
Bar dello stadio Partenio, dopo il provvedimento di chiusura del comune di Avellino e della prefettura per “grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica” poiché i titolari, secondo le forze dell’ordine, sono ritenute persone vicine agli affiliati del Nuovo Clan Partenio, l’Us Avellino ha presentato la disdetta del contratto.
Ma i privati, Antonella Altavilla, gestore dei punti ristoro delle tribune Montevergine e Terminio, e Vittorio Forte, titolare del bar della curva Sud, hanno deciso di presentare ricorso al Tar, inoltrando inoltre un’istanza alla società calcistica di inosservanza contrattuale.
“Si tratta di un caso di mala giustizia, è gravissimo accostare il nome della famiglia Altavilla al Nuovo Clan Partenio. Antonia Altavilla gestisce i bar con molti sacrifici e in piena legalità, abbiamo presentato questa mattina ricorso al Tar per l’annullamento del provvedimento del comune, pronti a chiarire le eventuali relazioni con soggetti collegati al concetto di pubblica sicurezza, specificando che probabilmente non si è focalizzata l’attenzione sulle pratiche relative ad uno dei bar e all’eventuale cambiamento di gestione, facendo di tutta l’erba un fascio”, le parole dell’avvocato Di Gaeta, che difende Antonia Altavilla.
“Sono stanco di dover pagare per il cognome che porto, sono una persona incensurata e lontana dagli ambienti delinquenziali”, spiega invece Vittorio Forte attraverso il suo legale Gerardo Santamaria. “Gestisco l’esercizio commerciale in questione da 18 anni e non ho mai avuto problemi, una attività sempre svolta in piena legalità. Non posso pagare per le colpe dei miei familiari, vengo sempre giudicato per il cognome che porto e non per la persona che sono; ho dovuto già affrontare un processo in cui venivo accusato di estorsione con metodo mafioso, da cui sono uscito assolto con formula piena. Il provveidmento è del tutto ingiusto, faremo ricorso al Tar”, la sua conclusione.
Nel provvedimento di chiusura, tra le motivazioni della prefettura si fa riferimento alla vicinanza dei due soggetti in questione a Livia e Modestino Forte, detenuti in carcere poiché coinvolti nell’inchiesta sulle aste giudiziare, ccnsiderati affiliati all’organizzazione camorristica Nuovo clan Partenio. Le forze dell’ordine fanno riferimento a una nuova indagine, coperta però per il momento da segreto istruttorio
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