Spazio libero alla fantasia…

……per immaginare un Poeta, magari vissuto nel ‘300, che scopre i mali del nostro secolo e la decadenza dei costumi; cerca di individuarne la causa e si imbatte in un “particolare” convegno….

IL CONVEGNO INFAME : EXPLICATIO SIMPLEX

Il re del male, che governa dall’abisso i vizi e le passioni dei viventi, intende renderli ancora più cattivi.

Pertanto, per meglio ammaestrarli, convoca vizi e passioni dinanzi a sé, dandone incarico alla Lussuria, sua intima complice.

Costei prontamente ottempera, ma poi, anche durante l’infame convegno, non perde occasione per continuare ad esercitare con tutti la sua peccaminosa attività.

E così, laggiù, sfugge all’attenzione che i tre giorni di durata del corso tenuto dal re del male, corrispondono, sulla terra, a cento anni; durante i quali, i viventi, nell’assenza di vizi e passioni, impegnati altrove, hanno avuto tutto il tempo per redimersi, ottenere il perdono dal re del bene e venire infine cancellati dalla Morte.

In tal modo si è vanificato il disegno perverso del re del male; il quale, diabolicamente contrariato, vuole ora affogare la sua ira contro la Lussuria, cui attribuisce la colpa del proprio fallimento, poiché cagionato dalla generale distrazione suscitata dalla sua frenetica attività di adescatrice.

Morale : persino il re del male può essere fuorviato da…….

Noi seguiamo il re del male in questo suo…..

DELIRIO

Si potrebbe immaginare che, nella sua ostile e buia caverna, il re del male si roda per la rabbia provocatagli da quanto riferitogli di vantaggioso ai viventi dalla Lussuria, sua abituale confidente. Costei, strumentalizzando la propria avvenenza, è ben capace di far prevalere il male sul bene e di convincere gli altri con la sua indecenza.

Pertanto, quel gran maligno, intendendo far peggiorare la cattiveria dei vivi, convoca dinanzi a sé i loro vizi e passioni per meglio ammaestrarli nel male; ed a tal fine dà incarico proprio alla Lussuria, in considerazione della sua compiacente complicità.

Costei prontamente ottempera, notificando avviso all’odio, all’ignavia, all’ozio, all’invidia e gelosia, nonché a cupidigia, ambizione, frode, falsità, ipocrisia ed anche ad ira, violenza, infedeltà, paura, tradimento, viltà e ad altra lunga schiera di perversioni. Tutti questi sudditi prendono sollecitamente la via dell’antro di quel tiranno, onde comparire dinanzi a lui, gran nemico delle genti; che li aspetta per suggerire loro ogni ria misura che possa rendere più maledetta la vita degli uomini sulla terra, precludendo la salvezza di essi.

E così si potrà saziare, forse, la bramosia deleteria di quell’orrido demonio, che vuole ad ogni costo la guerra contro il bene; sì che stando sul grande trono del male, pone a tutti i convocati comandi eccitati ed osceni, spiega e consiglia, tutto gongolante, su come meglio tormentare e traviare i malcapitati esseri umani.

Si può ancora immaginare che intanto la Lussuria, soddisfatta per l’ottimo andamento dell’infame convegno, vi si aggiri trionfante e compiaciuta, ma, al contempo, neppure perda occasione per “poi puttaneggiare anche in quel sito”, ove è, riscaldata, la numerosa turba dei presenti.

Ma, a questo punto, forse per fortuna o per semplice avventura, il delirio, pur persistendo, fa ancora mutare la realtà.

Infatti sono già tre giorni che il convegno dura in quella nera fossa triviale, lasciando quindi i vivi, non oppressi da vizi e passioni (distratti dall’ascoltare il ”principale”, finalmente liberi di adottare le proprie determinazioni.

Ed, intanto il re del male or si dispera, poiché, dopo alte libagioni e distratto dalla sua peccatrice, non ha considerato che i tre giorni del convegno corrispondono a ben cent’anni nel mondo dei viventi¸ i quali, così, hanno avuto tutto il tempo di passare al bene e alle virtù, ormai sicuri di ottener perdono, prima d’essere cancellati dalla Morte e seppelliti nel passato.

Per tutto ciò, il re del male, perduta ogni occasione di attuare i suoi disegni perversi, impreca, vorrebbe vendetta, ma principalmente vuol punire la Lussuria, alla quale egli attribuisce la colpa d’avergli fatto perdere la partita con il suo continuo intrigo e adescamento.

Svanito, infine il delirio, riappare, con la ragione, la realtà, che dovrebbe esser differente.

Ma quali versi ha suggerito questo convegno al Poeta?

Ce lo dirà in seguito……

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