Olivocoltura irpina, gli agronomi: annata a rischio per il caldo anomalo
Gli Agronomi lanciano l’allarme sull’ovicoltura in provincia di Avellino e nel Mezzogiorno. Diffusi i dati sulla produzione, colpita dagli effetti climatici, che sconvolgono anche l’agricoltura
Gli Agronomi lanciano l’allarme sull’Olivicoltura irpina, annunciando un forte calo della produzione. «Caldo anomalo e assenza di precipitazioni hanno compromesso la fioritura dell’olivo con il conseguente calo della produzione per l’annata 2022-2023», fa sapere l’Ordine provinciale, attraverso Francesco Castelluccio, vicepresidente dell’Ordine. A registrare un calo produttivo nel settore sono anche altre regioni del Sud Italia, oltre la Campania. Lamentano un sensibile calo produttivo, da una prima stima, del 30 %-40% in meno rispetto alla campagna precedente. Il territorio irpino è stato fortemente penalizzato dalle avverse condizioni climatiche, prima la siccità e le alte temperature e poi le gravi grandinate registrate negli areali della Valle del Calore e della Valle Ufita passando per i territori dell’Irpinia centrale, che di fatto hanno dilaniato la produzione di molte aziende olivicole e viticole. Alla luce dei forti cambiamenti climatici, quest’anno oltre il 10% delle produzioni agricole nazionali sono andate perse. Per gli Agronomi è indispensabile che le aziende agricole si dotino di assicurazioni idonee che limitino il rischio del mancato reddito.
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