Rifiuti in Campania, impianti green e smart per l’autosufficienza

La Regione programma la riconversione degli impianti STIR nelle province di Napoli, Salerno e Caserta per allinearsi ai risultati di Avellino e Benevento, centrando gli obiettivi europei della raccolta differenziata. Parte la sfida campana su 'economia verde e circolare’

La Regione Campania accelera su economia verde e circolare nel settore dei rifiuti. Per questo ha sottoscritto un accordo di collaborazione con 5 dei 7 Ato attivi sul territorio, a Napoli, Caserta e Salerno. L’obiettivo è la riconversione verde e digitale con il potenziamento tecnologico dei 5 impianti STIR, che oggi risultano indietro con le percentuali di raccolta differenziata. Si tratta in particolare di: Tufino, Giugliano e Caivano in provincia di Napoli; Battipaglia in provincia di Salerno; Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta. Gli accordi quadro sono finanziati con fondi del Programma Operativo complementare, a valere su impianti nella titolarità degli Enti d’Ambito, che dovranno poi metterli a disposizione dei gestori. Il programma del Governatore Vincenzo De Luca e dell’Assessore all’Ambiente Fulvio Bonavitacola punta a riequilibrare l’attuale gap nella percentuale di racconta differenziata tra le diverse province. Non sono incluse nell’intervento Avellino e Benevento, perché su livelli più alti rispetto, soprattutto, a Napoli e Caserta, che devono migliorare. La rivoluzione tecnologica verde e smart consentirà di ridurre la quantità di frazione organica e secca, con un calo del fabbisogno destinato a termovalorizzatore e discarica, azzerando quindi il trasferimento fuori regione. Entro la fine del 2023 si ritiene così di centrare gli obiettivi europei fissati per la raccolta differenziata.
Più in generale, la Regione Campania intende realizzare nel settore cruciale e decisivo dei rifiuti un pezzo importante del suo programma di sviluppo sostenibile fondandolo su ‘economia verde e circolare’.

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