Sulla Dogana di Avellino un telo d’artista firmato Giovanni Spiniello

La poesia a colori del pittore irpino coprirà per alcuni mesi la facciata settecentesca dell’edicio monumentale in rovina dall’incendio che lo distrusse esattamente 30 anni fa

In attesa del restauro, un telo d’artista ricopre da questa mattina il palazzo della Dogana in piazza Amendola, l’edificio simbolo della città di Avellino.

Lo ha realizzato l’artista irpino Giovanni Spiniello: pittore, scultore, incisore e ceramista italiano di fama, presente sulla scena internazionale fin dalla fine degli anni Sessanta alla Biennale di Venezia e poi alla Quadriennale di Roma.

La sua poesia a colori coprirà per alcuni mesi la facciata settecentesca dell’edificio monumentale, in rovina dall’incendio che lo distrusse esattamente 30 anni fa, nel 1992.

Emozionatissimo, Spiniello ha presentato la sua opera accanto al Sindaco di Avellino, Gianluca Festa, che ha tenuto un breve punto stampa alla vigilia del Ferragosto.

Il telo rappresenta la facciata della Dogana ritagliata in un fiabesco, luminoso e colorato cantiere delle possibilità, presagio di una rinascita imminente, come ha spiegato.

Un messaggio di speranza che il Sindaco ha condiviso, spiegando che entro le prossime settimane attende dallo Studio Corvino e Multari il progetto esecutivo, che prelude alla realizzazione dei lavori di restauro conservativo della facciata e dei ricostruzione dell’edificio in gran parte demolito.

Un risultato importante, ha sottolineato, in una città che si prepara a inaugurare il tunnel di piazza Garibaldi e a riprogrammare lo sviluppo edilizio e infrastrutturale dei quartieri rimasti indietro con la ricostruzione.

A poche centinaia di metri dalla Dogana, infatti, restano silenti i resti dei quartieri orientali di via Francesco Tedesco, che conducevano alla stazione ferroviaria ottocentesca a 42 anni dal terremoto del 1980.

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