Il giallo della scomparsa di Manzo: Ris al lavoro per cinque ore con il luminol
Sono durati cinque ore gli accertamenti sull’auto noleggiata dalla figlia dell’uomo e guidata da un’amica. Non sono state riscontrate evidenti tracce ematiche, ma sono stati effettuati dei campionamenti su alcuni elementi riscontrati nel bagagliaio. Solo gli esami di laboratorio potranno chiarire se si tratta di sangue.
Nessuna traccia ematica evidente nell’abitacolo, elementi da valutare – invece – nel bagagliaio: ecco perché si è deciso di procedere con i prelievi dei campioni che ora saranno accuratamente analizzati in laboratorio per stabilire se si tratta di sangue. La risposta è attesa a stretto giro. Cinque ore: tanto sono duranti i controlli operati dai Ris dei carabinieri sulla T Rock noleggiata da Romina Manzo, figlia di Mimì e guidata, la sera della scomparsa dell’uomo, dalla sua amica Loredana. Gli accertamenti alla presenza anche dei periti di parte sono stati condotti presso la sede del comando provinciale dei carabinieri. Prelevati dagli specialisti dell’Arma anche campioni di vernice dalla vettura in maniera tale da poter essere utili per future comparazioni. Del 69enne di Prata Principato Ultra si sono perse le tracce la sera dell’8 gennaio del 2021. Gli indagati al momento sono quattro: la figlia Romina, accusata di sequestro di persona, l’amica Loredana Scannelli, favoreggiamento e false dichiarazioni, con le stesse ipotesi di reato è stato iscritto nel registro degli indagati anche l’ex fidanzato Alfonso Russo ed, infine, la mamma di Loredana, Pasqualina Lepore, solo per favoreggiamento. I figli di Manzo, oltre Romina anche il fratello Francesco, sono anche accusati di spaccio di stupefacenti in un’indagine nata parallelamente all’inchiesta sulla scomparsa del genitore.
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