Pmi in crisi, una chance in più per la pensione anticipata
In arrivo un “ammortizzatore pensionistico” per le imprese che stipulino un accordo per le uscite anticipate. Il lavoratore percepirà fino 90 per cento del trattamento maturato
L’articolo 1, comma 89, della legge 30 dicembre 2021 n. 234 ha previsto – per il 2022, 2023 e 2024 – una nuova possibilità per uscire anticipatamente dal lavoro, con la dote di un’indennità quasi pari alla pensione: l’assegno “provvisorio” sarà pagato fino al perfezionamento del diritto pensionistico.
Si tratta di un “ammortizzatore pensionistico” per le imprese piccole e medie in crisi, che concordino con le rappresentanze sindacali e con i lavoratori (l’adesione è volontaria) un accordo per le uscite anticipate. La misura è finanziata con 150 milioni per quest’anno e con 200 milioni per il 2023 e altrettanti per il 2024.
Stando alle stime potrebbero essere coinvolti da 10mila a 20mila dipendenti. Rientrano nella platea le imprese che occupano mediamente tra 15 e 250 dipendenti, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni: il requisito è aver subito una diminuzione media del fatturato nei 12 mesi antecedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media del fatturato dell’anno 2019. L’altra condizione è la firma di un accordo collettivo aziendale per l’uscita anticipata dei lavoratori: gli interessati dovranno prestare un consenso scritto.
L’uscita anticipata può essere al massimo di tre anni: entro il 31 dicembre 2024, infatti, si deve raggiungere o l’età della pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) o l’età del pensionamento anticipato (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), ma in questo caso si richiedono almeno 62 anni.
Ai lavoratori sarà riconosciuta, in ragione delle risorse disponibili nel fondo, fino al raggiungimento del primo diritto a pensione, un’indennità mensile pari al 90% del trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
I commenti sono chiusi.