Moretti: “A Solofra servono pensiero politico e pragmatismo”

Intervista al candidato a sindaco della lista "Per la nostra Solofra": "Un grande patto tra le energie vitali del paese per il salto di qualità nel processo di sviluppo"

«Siamo soddisfatti della campagna elettorale che abbiamo condotto fino a questo momento. Ci eravamo ripromessi, quando abbiamo cominciato, di evitare di cadere nella polemica sterile e improduttiva, preferendo concentrarci sull’illustrazione delle nostre proposte per Solofra e sul modo in cui realizzarle». Nicola Moretti, candidato sindaco della lista “Per La Nostra Solofra” fa il punto alla vigilia del rush finale della campagna elettorale per le amministrative del 12 giugno.

Moretti, come nasce “Per La Nostra Solofra”?
«Il programma che abbiamo presentato è il frutto di discussioni che abbiamo avuto nei mesi scorsi e che hanno visto protagoniste persone con esperienze amministrative alle spalle e giovani che si affacciano alla politica adesso e che intendono dare un contributo al governo e alla crescita della nostra comunità».

Solofra è una realtà importante e per questo anche molto complessa. Lo sviluppo industriale e le tematiche ambientali, ad esempio, sono temi cruciali per la città…
«Non c’è dubbio che il rilancio del distretto, le problematiche della depurazione e l’impulso alla nuova imprenditoria, rappresentino delle questioni con le quali la nuova amministrazione dovrà misurarsi. E a queste è strettamente collegata la questione ambientale».

Come intendete procedere?
«Intanto va subito creato un elenco di tutte le attività presenti nel distretto e questo sia per una questione di controllo dell’area sia per una più efficiente progettualità in ordine all’utilizzo dei fondi regionali e di quelli previsti nel Pnrr. Non sfugge a nessuno che il distretto di Solofra deve assolutamente essere riconosciuto nella Zes, non soltanto per attingere ai finanziamenti ma anche per usufruire di una fiscalità migliore e avere procedure più snelle. Su queste tematiche intendiamo avere un stretta connessione con l’Asi a cui chiederemo anche di isituire, presso il centro di Solofra, un ufficio urbanistico solo per le pratiche del distretto e la modifica e la modifica del Piano Regolatore per avviare una riqualificazione urbanistica».

Faceva riferimento all’ambiente che è depurazione ma non solo…
«Certamente. Per la depurazione intanto ribadisco che occorre che gli imprenditori, che sono quelli che pagano, partecipino in qualche modo alla gestione anche se questa dovesse rimanere in capo alla Regione,m a questo proposito riteniamo utile la creazione di un gruppo di lavoro formato da rappresentanti del Comune e dei conciatori per avere un confronto costante con gestore e Regione. Ovviamente le questioni legate all’ambiente non riguardano soltanto la depurazione, ma investono l’emungimento dell’acqua, che va assolutamente ridotto, il potenziamento delle fognature civili ed industriali, l’istituzione di un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati per la creazione di un distretto green ed ecosostenibile».

Si parla molto di sviluppo, il punto però è che a fronte di una mole ingente di finanziamenti che un politico riesce a reperire spesso non corrisponde un’adeguata qualità dei progetti. La sua strategia da candidato sindaco di un centro molto importante qual è?
«E’ assolutamente vero. Ed è per questo che sono convinto che i progetti debbano essere realizzati per grandi linee prima di mettere in moto l’iter dei finanziamenti. Una volta ottenute le risorse si può andare avanti».

In che modo pensa si possano realizzare questi progetti?
«Per essere veramente utili al territorio vanno realizzati in base alle istanze di chi sul territorio vive ed opera. E questo, ovviamente, vale per tutti settori, i conciatori per la depurazione, i medici per l’ospedale e cosi via. A questi vanno aggiunte competenze tecniche e giuridiche per ogni intervento. Cosi si realizza un progetto serio e utile».

Parlare di Solofra vuol dire anche affrontare il tema della sanità e del futuro del Landolfi.
«La tragedia della pandemia ci ha fatto capire in maniera chiara ed inequivocabile il valore dell’assistenza sanitaria. Il nostro ospedale è sicuramente una risorsa nel panorama regionale e noi vogliamo che torni ad essere un riferimento. Non possiamo, però, continuare ad alzare muri evitando il dialogo con la Regione. Noi vogliamo tentare, con tutti i mezzi istituzionali possibili, di ottenere la riapertura del pronto soccorso, facendo leva sulla posizione strategica del polo sanitario e sulle criticità che indubbiamente stanno incontrando al Moscati. Però ribadisco che il percorso deve andare avanti all’insegna del dialogo: la contrapposizione fa male a tutti, Solofra in primis. Un’efficace assitenza sanitaria, mi lasci dire, si realizza anche ampliando il raggio di intervento e sostegno al terzo settore e dunque assistenza ai diversamente abili, potenziamento dei servizi sociali, supporto agli anziani: non vogliamo che nessuno resti indietro è uno degli slogan della lista che ci impegniamo a tradurre in realtà».

Lei ha fatto riferimento al mx di esperienza ed entusiasmo giovanile che compone la sua lista…
«Si, i giovani sono la risorsa fondamentale per il nostro futuro, a patto che vengano messi nelle condizioni di poter esprimere le loro potenzialità. La creazione del Forum giovanile, la riattivazione dello sportello Informagiovani e la partecipazione sempre più attiva al governo della città, sono questioni che nel nostro programma hanno una rilevanza assolutamente di primo piano».

Per realizzare tutto o gran parte del programma servirà anche un Comune che funzioni…
«Non c’è dubbio. La nostra lista ha tra i suoi punti qualificanti un modello amministrativo improntato ad un metodo decisionale collegiale e trasparente. Abbiamo previsto il potenziamento della macchina amministrativa, la creazione dell’Urp, istituzionalizzeremo gli incontri con i cittdini delle frazioni per recepirne le istanze, altre iniziative sono già previste nel programma».

In conclusione, perché gli elettori dovrebbero votare la lista “Per La Nostra Solofra?”
«Lo dice il nome. Siamo un gruppo di persone che ama la propria città ed intende mettere a disposizione le competenze, l’entusiasmo e l’impegno per vederla crescere nei prossimi anni».

I commenti sono chiusi.