Un assessorato alla bellezza
Ho avuto l’occasione di un piacevole e cordiale colloquio con una cara Amica, di cui apprezzo – e non sono il solo – la produzione poetica.
È candidata alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Atripalda e mi ha raccomandato di non far trapelare il suo nome per non essere avvantaggiata nei confronti delle altre candidate della sua lista e di altre liste.
Ne rispetto la volontà, che conferma una apprezzabile delicatezza e sensibilità.
L’idea, che mi ha incuriosito, è di creare un Assessorato alla Bellezza, magari in ogni Comune, soprattutto se insiste su superfici non estese.
Sì, pensa proprio alla bellezza, anzitutto come modo di essere e di vivere.
Le bellezza fatta di emozioni, ma anche di sensazioni legate alla cultura, un libro, una poesia, un brano musicale.
La bellezza come ambiente che ti circonda, un prato verde, una strada non dissestata, e, perché no, l’attenzione all’ecologia, anche se questo allarga notevolmente gli orizzonti e le scelte politiche.
Ma non è la Politica a cui pensa ogni giorno, quando la bellezza la “crea”.
È un lavoro non semplice, mi spiega, che presuppone lunghe e continue passeggiate a piedi, perché solo a piedi si può monitorare quotidianamente lo stato del territorio oltre ad ascoltare suggerimenti e proposte, o lamentele, dei cittadini.
Avete letto bene, la bellezza lei la “crea”; fotografa un angolo suggestivo e, poi, con pazienza, elimina le auto parcheggiate sui marciapiedi, o i basoli divelti, o le erbacce, o, ancora, le buste con i residui magari a pochi metri dai bidoni della raccolta differenziata.
Proviamo anche noi a chiudere per un attimo gli occhi e ad eliminare mentalmente la sovrapposizione di immagini negative su un bel paesaggio, su una strada, su un angolo particolarmente bello, quasi magico.
Ecco definito il compito di un ideale Assessorato alla bellezza.
Si tratta di interventi che non richiedono grandi costi, ma solo impegno e costanza e, soprattutto, formazione, in particolare dei più giovani, alla cultura del bello e del rispetto di ciò che ci circonda, una strada, un quartiere o una intera Città.
Eccessivo idealismo? Forse, ma da qualche parte bisogna pure cominciare.
Però un suggerimento concreto sento di farlo agli schieramenti in competizione; chiunque vinca le elezioni, si impegni, anche senza realizzare un apposito Assessorato, a conferire una “delega alla Bellezza” ad una Persona, anche di una diversa lista, che abbia, però, questa particolare sensibilità.
Sarebbe un bene per tutti!
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