L’ultimo saluto a De Mita: la mano sul cuore di Mattarella, l’applauso dell’intera comunità
La mano sul cuore del Presidente Mattarella e l'applauso scrosciante della folla in cattedrale a Nusco per l’ultimo saluto a Ciriaco De Mita. Una vasta partecipazione in lacrime di gente comune e di politici nazionali e locali. L’appassionata orazione del vescovo sul profilo umano, cattolico e politico del leader: "Ha sempre pensato al suo popolo". Il dolore della moglie, dei figli, dei nipoti e degli amici più intimi. Le tante testimonianze di stima e di affetto
Un applauso scrosciante, partito dai suoi concittadini di Nusco assiepati fuori dalla chiesa, a cui si sono aggiunte le mani dei suoi amici, delle principali cariche dello stato, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei suoi familiari, che lo hanno trasformato quasi in un boato quando il feretro è entrato in cattedrale, ha tributato l’ultimo saluto a Ciriaco De Mita.
La possenza di quell’applauso sembrava volesse equilibrare la forza di un uomo capace “di fare avanzare la storia dell’umanità”, come lo ha tratteggiato il vescovo di Lacedonia – Nusco – Bisaccia, monsignor Pasquale Cascio, durante la sua omelia.
La splendida cattedrale di Nusco era gremita, a partire dalle 18 hanno iniziato ad accomodarsi, assieme agli amici e i conoscenti di sempre, le principali personalità politiche d’Italia. A Nicola Mancino, Giuseppe Gargani e Gerardo Bianco si sono affiancati via via Angelino Alfano, Clemente Mastella, Carlo Sibilia, Ettore Rosato, Cirino Pomicino, Matteo Piantedosi, Pierferdinando Casini. Poi, in elicottero, l’arrivo del ministro degli esteri Luigi Di Maio e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, amico di sempre di de Mita, accompagnato dall’inseparabile figlia Laura. All’ingresso in chiesa a Mattarella si è affiancato il governatore Vincenzo De Luca, il capo dello Stato si è subito portato in prima fila per un abbraccio alla moglie di De Mita Annamaria Scarinzi, e la figlia Antonia, apparse sfiancate dalla perdita ma composte nell’affrontare il dolore. Al loro fianco poi sono arrivati gli altri figli di De Mita Giuseppe, Floriana e Simona, assieme ai nipoti dell’ex premier.
“Il fratello Ciriaco sta intraprendeno l’ultima tappa del suo percorso, quella che porta all’eternità”, le parole del vescovo durante l’omelia, “De Mita non ha mai perso di vista Cristo, pure dovendo fare scelte che sembravano lontane da Dio. Un uomo che fino alla fine ha usato la sua stupenda intelligenza, cercando fino all’ultimo di scoprire nuovi orizzonti. Si è formato qui a Nusco De Mita, in chiesa”, ha proseguito il ricordo monsignore Cascio, “dove ha trovato due sacerdoti: uno un pozzo di cultura, l’altro vivacissimo nelle relazioni umane”. “Andavo sempre dal canonico perché soddisfaceva tutte le mie richieste”, raccontò più volte De Mita al vescovo, “a renderlo grande – ha concluso monsignore – il suo cuore credente e la sua intelligenza degli avvenimenti, non dei ragionamenti: entrando negli avvenimenti e comprendendoli è riuscito a cambiarli, spingendo in avanti la storia dell’umanità”.
Alla fine della messa, i commossi ricordi del figlio Giuseppe e dei suoi nipoti, poi l’inchino e l’addio della sua Nusco all’uomo De Mita, mentre quello che è stato e ha rappresentato per l’Italia e l’Irpinia, è destinato a non scomparire
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