L’inchiesta della Gabanelli sulle liste d’attesa in sanità: va male ovunque

Dalla Campania al Veneto e alla Lombardia, in tutte le regioni d’Italia le liste di attesa in Sanità sono un gran manicomio e le cose vanno malissimo praticamente ovunque. Aiutiamo a capire con l’ottima inchiesta nazionale fatta dalla Gabanelli

Liste d’attesa nella sanità in Italia falsate: a dirlo è la giornalista Milena Gabanelli sulle pagine del corriere della sera che verifica i requisiti per il monitoraggio che devono fare le diverse Regioni d’Italia. Per legge il medico deve indicare sulla ricetta la priorità della visita, lo prevede il Piano nazionale di governo delle liste di attesa del febbraio 2019 per assicurare tempi certi e garantire il diritto costituzionale alla salute. Il meccanismo, spiega la Gabanelli, non funziona perché le Regioni per rispettare la norma scelgono il criterio di inserimento dati che a loro conviene di più e quindi in alcune regioni come la Toscana, la Calabria i siti inseriscono il tempo di attesa medio senza fare distinzione in base al codice di priorità. In altre il calcolo dei tempi di attesa viene fatto solo su una settimana a discrezione.
In altri casi ancora come in Friuli-Venezia Giulia e Campania vengono pubblicati solo i dati di alcune aziende sanitarie, probabilmente le più efficienti, quindi i risultati rischiano di essere falsati. In molte regioni d’Italia inoltre non possibile sapere se il tempo indicato è in previsione oppure a posteriori.
Alla fine così, conclude la Gabanelli, si producono montagne di carta per dimostrare che tutto va bene. Quando in realtà, le cose non vanno bene per niente.

I commenti sono chiusi.