Contributi da 50mila a 180mila euro, 44 comuni irpini rischiano la revoca dei fondi del governo
Ci sono anche 44 comuni irpini nel lunghissimo elenco nazionale che rischiano di dover restituire finanziamenti da 50 a 180mila euro (per un totale di oltre 5 mln di euro) messi a disposizione dal ministero dell’Interno per realizzare piccole opere. La stragrande maggioranza delle amministrazioni locali beneficiate non hanno rispettato tempi e modalità previsti nei bandi. Non è stata una bella prova di efficienza
Rischiano di dover restituire oltre 5 milioni di euro, complessivamente, i comuni irpini che avevano beneficiato della misura del governo Conte sulle “piccole opere”. Dal ministero dell’interno è infatti arrivata la diffida a presentare rendicontazioni o controdeduzioni entro 15 giorni a 44 comunità della provincia, in ritardo con documenti e completamenti dei cantieri finanziati. Pena, appunto, la revoca dei finanziamenti.
Non si tratta di una anomalia irpina, sono centinaia i comuni che hanno ricevuto l’avviso in tutta Italia. La misura, lanciata nel 2019 con entusiasmo dai deputati pentastellati, prevedeva lo stanziamento di 500 milioni di euro in tutto, destinati ai comuni italiani con riparto automatico, quindi con somme stanziate in base agli abitanti, senza progettazioni a monte. E proprio qui è nato il problema: i vari municipi si sono ritrovati fondi a pioggia su cui avviare tutto l’iter procedurale, e pur trattandosi di piccoli cantieri dalla durata di qualche mese al massimo, molti sono arrivati fuori tempo, a causa delle difficoltà tecniche e di personale.
I fondi dovevano servire alla realizzazione di piccole opere, come la manutenzione di scuole, edifici pubblici, strade e piazze, un contributo utile per sopperire alle ristrettezze economiche dei comuni fino a 30mila abitanti.
In Irpinia i finanziamenti sono andati da un minimo di 50mila euro a comunità fino a un massimo di 180mila; come in altri paesi d’Italia sono state però riscontrate anomalie e ritardi sull’avanzamento dei cantieri di 44 comuni. A cui ora è stato richiesto, direttamente dal ministero dell’interno, di presentare rendicontazione e controdeduzioni alle anomalie evidenziate entro i prossimi 15 giorni: altrimenti saranno costretti a restituire l’intera cifra. Si tratterebbe di una mazzata per le già modeste risorse delle casse comunali e un pessimo segnale in vista della sfida dei fondi del Pnrr
I commenti sono chiusi.