Dipendenti pubblici, fumata bianca per il rinnovo del contratto: fino a 117 in più in busta paga

La variazione, ovviamente, è in funzione del ruolo e dell’inquadramento del dipendente. In termini generali,  si tratta di 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili. L’aumento contrattuale sale fino a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi

Dopo il via libera della Corte dei conti, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni  e i sindacati hanno firmato il rinnovo del contratto per il comparto Funzioni centrali: previsti aumenti mensili e il recupero degli arretrati per circa 225 mila statali. Andando ai dettagli, per i dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, tra cui Inps ed Inail, sono previsti aumenti fino a 117 euro in busta paga. La variazione, ovviamente, è in funzione del ruolo e dell’inquadramento del dipendente. In termini generali,  si tratta di 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili. L’aumento contrattuale sale fino a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi.

Il contratto riguarda il triennio 2019-2021 e pertanto riconosce anche gli arretrati medi, pari a circa 1.800 euro.

Tra le novità per gli statali anche lo sblocco delle carriere. Fino al 2025 sarà possibile fare uno scatto verticale in termini di ruolo anche in mancanza della laurea mentre le progressioni orizzontali, cioè senza un passaggio d’area, si baseranno al 40% sulla valutazione individuale e per il 60% sull’anzianità.

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