La morte assurda di Peter, la vita di altri giovani grazie al dono degli organi

Non ce l’ha fatta Peter, 16 anni, origini russe , figlio adottivo di una amatissima coppia di Gesualdo, ora affranta dalla disperazione. La sua vita è cessata dopo quattro giorni dal colpo di pistola che si era sparato alla testa. Altri giovani vivranno grazie al dono dei suoi organi

Il dramma di Gesualdo, lunedì mattina si terranno i funerali di Peter, il 16enne di origini russe che lunedì pomeriggio si è sparato un colpo di pistola alla testa. E’ deceduto dopo quattro giorni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Moscati. I medici della città ospedaliera hanno fatto di tutto per salvarlo, è stato sottoposto anche ad un delicatissimo intervento chirurgico, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Ieri pomeriggio è stata dichiarata la morte cerebrale. I suoi genitori hanno dato autorizzazione per l’espianto di organi.
Il commissario prefettizio di Gesualdo ha proclamato lutto cittadino, tutta la comunità ha pregato ed è stata con il fiato sospeso nella speranza che Peter riuscisse a sopravvivere a quella gravissima ferita. Lunedì pomeriggio il ragazzino, ha preso un’arma che i genitori detenevano legalmente, è andato nel giardino di casa sua a Torre dei Monaci ed ha esploso il maledetto colpo, il proiettile gli ha trapassato il cranio, è entrato ed uscito. I suoi genitori, professionisti conosciuti in paese, lo hanno immediatamente soccorso. Le indagini dei carabinieri chiariranno se si sia trattato di un incidente o di un gesto disperato. Il ragazzo era ben voluto dalla comunità, viveva a Gesualdo da quando aveva 4 anni, era nato in Russia, era stato adottato ed aveva creato con i suoi genitori un legame molto forte, integrato a scuola e solare, nulla faceva pensare che avrebbe potuto compiere un gesto così drammatico e disperato.

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