È tempo di semina
(F.G.) Per l’importanza che riveste e la sostanza che condividiamo appieno, collochiamo volentieri nello spazio degli Editoriali il “pezzo” di Clara Spadea
– di Clara Spadea –
“Il cuore dell’uomo desidera la gioia. Ogni famiglia, ogni popolo aspira alla felicità”.
È una verità abbastanza elementare quella espressa da Papa Francesco, anche se poi tutti gli uomini, tutti i popoli in realtà hanno uno strano modo di cercare di raggiungerla!
È sempre più evidente, infatti, come la società attuale sembra avere smarrito la capacità di comunicare, di rispettare, di aspettare l’ora giusta nel suo cammino verso la felicità ed abbia invece appreso un diverso linguaggio comportamentale, spesso fatto solo di aggressione e di prevaricazione.
E di questo mi convinco guardandomi intorno, ma anche ascoltando le notizie che quotidianamente da ogni angolo del nostro pianeta ci parlano di guerre, di intere città rase al suolo, di continui feroci femminicidi, di truffe a danno di anziani che vivono in solitudine, o, addirittura, di lavoratori che inneggiano al 1° maggio bastoni alla mano!
Sì, è vero, ultimamente ascoltiamo, purtroppo, tante notizie che non vorremmo più sentire, ma forse proprio per questo dovremmo conservare la capacità di cogliere il bello e il gioioso che sempre c’è intorno a noi ed esserne noi stessi artefici.
Siamo ancora una volta in primavera. È tempo di rinascita, di speranza. E tempo di semina dunque.
E questo mondo avrebbe tanto bisogno che ognuno di noi seminasse anche solo un seme nel proprio piccolo, ma che fosse di gioia, di pace, di aiuto, di conforto. Quel seme, insomma, capace di portare buoni e abbondanti frutti dappertutto e di lasciare un segno indelebile, perché credo che ricevere del bene o aiuto da chicchessia sia una delle cose più fantasticamente contagiose, di quelle cioè che ci portano a fare altrettanto per qualcun altro e aggiungere così anelli alla catena della solidarietà.
Dovremmo in sostanza imparare dagli alberi che, nel ciclo normale della loro vita, sanno emergere dal buio del letargo per intraprendere la rinascita e, così, spargere nuovamente i loro semi ovunque.
È ora il tempo anche per noi di uscire dalle nostre chiusure ed oscurità e non tenere più al chiuso alcuna emozione.
È il momento giusto per spogliarci del torpore invernale e vivere appieno sentimenti positivi, farci avviluppare dal verde intenso della vegetazione che tutto intorno rinvigorisce, dal profumo dei glicini in fiore, dalla visione degli alberi già pieni dei frutti che saranno.
Dobbiamo farci pervadere da tutte quelle cose, insomma, che ci ricordano che c’è sempre qualcosa da amare, qualcosa che può dare gioia, qualche seme che può dare buoni frutti.
E non smettere mai di seminare anche noi.
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