Don Livio accusato di presunti abusi sessuali su 13enne. Il papà: “Mio figlio non è più lo stesso”
Seconda udienza nel processo a carico del sacerdote. Il prossimo 5 maggio sarà ascoltato il giovane protagonista della vicenda
Seconda udienza nel processo a carico di Don Livio Graziano, sacerdote accusato di aver abusato sessualmente di un ragazzino di 13 anni nella comunità, a Prata di Principato Ultra, che si occupa di assistenza ai giovani, con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione. I fatti si sarebbero consumati nel periodo che va da luglio 2019 a ottobre dello stesso anno. Durante l’udienza, che si è svolta a porte chiuse dinanzi al Tribunale di Avellino in composizione collegiale, sono stati ripercorsi alcuni momenti della vicenda di cui, secondo la Procura, il ragazzino sarebbe stato vittima. A supporto dell’accusa alcuni messaggi compromettenti e cinque immagini esplicite che sarebbero state ritrovate tra i file cancellati del cellulare di Don Livio e che avrebbero allertato gli inquirenti che, a ottobre dello scorso anno, trassero in arresto il parroco a seguito della denuncia sporta dal papà del giovane. In aula sono stati ascoltati i due ufficiali di polizia giudiziaria, che si sono occupati di acquisire la denuncia, e il papà del minore che ha raccontato di come a seguito della vicenda il figlio sia profondamente cambiato: “qualcosa in lui è cambiato, non è più lo stesso” ha detto l’uomo. Durante la prossima udienza, fissata il 5 maggio, verrà ascoltato il giovane protagonista, supportato da uno psicologo. Prevista per la stessa data anche l’escussione del consulente della procura, la dottoressa Perrella, che ha redatto la relazione psicologica.
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