Un esercito di piumini gialli
Mai come in queste settimane ripeto ogni giorno il mantra “la vita continua” cercando di crederci e di mandare giù il disgusto e il dissapore per ciò che stiamo vivendo.
Per cercare di continuare a vivere con un po’ di buon umore e di leggerezza e per sdrammatizzare, vi racconto la storia del mio piumino giallo.
Qualche giorno fa, presa dal desiderio del classico shopping antistress, mi sono recata in uno dei discount di abbigliamento e accessori più convenienti d’ Italia (non cito il brand perché non ne ha bisogno) e mi sono concessa un piccolo acquisto.
Della serie “cheap and freak”, non ho potuto resistere ad piumino corto color giallo ocra ( modello da uomo, ma giusto anche da donna) che costava diciannove euro e novanta. Allegro, solare, ben fatto, leggero ma caldo, prezzo decisamente ottimo. Un avanzo di magazzino.
Mentre lo acquistavo, pensavo che il colore non fosse il massimo, ma mi stava bene. Era un affare e in questo momento o affari o niente.
Il prezzo è in assoluto il parametro più “trendy” che si possa considerare di questi tempi. Siamo in una crisi economica quasi senza precedenti dal punto di vista del rapporto evoluzione/ benessere; le persone, non solo non hanno i soldi per togliersi gli sfizi, realizzare sogni, nutrire passioni, ma fanno i conti con i prezzi dei beni di primissima necessità.
Anche chi non ha mai avuto idea di quanto costasse un chilo di pane, oggi inizia a chiederselo.
La destabilizzazione, causata dalla pandemia e dalla attuale guerra tra Russia e Ucraina, ha completamente cambiato l’approccio con la vita quotidiana. La gente fa i conti con l’incertezza e l’incertezza si ripercuote su scelte, desideri, azioni, decisioni di ogni sorta. Siamo tutti fermi, guardinghi, svuotati, svogliati, a volte disperati.
Vorrei insistere sul piumino giallo, acquistato a un prezzo decisamente ridicolo, perché per me rappresenta un simbolo. Il simbolo di chi ha paura del caro vita, ma cerca di non averla, di chi si accontenta della seconda scelta, del poco, di chi accetta quello che passa il convento del risparmio.
Non ci crederete, ma in questi giorni, girando per Milano, ho incrociato almeno quattro o cinque uomini e altrettante donne che indossavano il mio stesso piumino. Stesso brand, stesso colore, identico, verificato. Incredibile!
Non mi era mai successo. Abbiamo scambiato qualche battuta sulla coincidenza insolita, è stato divertente.
Ci siamo sentiti come coloro che appartengono a una squadra, anzi, a un piccolo esercito, per essere in tema con il contesto attuale.
Ebbene sì, ci siamo sentiti “l’esercito dei piumini gialli”, coloro che stanno lottando contro la crisi economica, politica, sociale, globale.
Siamo soldati che scelgono un piumino giallo a buon mercato per andare a lavorare, con la scusa che è allegro e fa primavera. Ma è proprio giallo… Chissà se in altri tempi lo avremmo comprato.
Costava poco, era un avanzo di magazzino, ma noi lo indossiamo con orgoglio.
Siamo l’esercito di coloro che non sono al fronte, ma allo stesso tempo lo sono. Ogni giorno sgomitiamo per la nostra sopravvivenza e lottiamo mentre il mondo fa acqua da tutte le parti. È vero, le bombe ti fanno saltare, ma l’acqua ti affoga.
Mentre in Ucraina muoiono centinaia di persone, qui la guerra è rappresentata dalla realtà nera, subdola, logorante, offuscante che stiamo vivendo. Forse è per questo che il giallo ci ha convinti.
Abbiamo scelto un giubbotto giallo per vincere la nostra battaglia quotidiana sul fronte del lavoro, delle fatiche familiari, dei sacrifici che ci vengono imposti.
Incontrare persone vestite con lo stesso piumino giallo non è stato altro che una banale coincidenza, ovviamente. Ma io voglio pensare che non lo sia stato. Voglio credere che l’incontro tra piumini gialli identici non sia avvenuto per caso, voglio sognare che tutto questo sia un segno, significhi qualcosa di magico, di spirituale, un incontro di anime sulla stessa lunghezza d’onda.
Ho bisogno di sognare che siamo una squadra, un esercito di giallo sole e di spiriti benigni. Ho bisogno di credere che il bene, la speranza e la ragione che sono in noi abbiano il sopravvento sul male e sull’autodistruzione. Subito.
Sono certa che domani incontrerò almeno un altro piumino giallo qui in città. Gli farò (o le farò) un sorriso e mi lascerò scappare una battuta, magari rischiando di essere presa per matta.
Sognare non costa niente, costa meno del piumino giallo. Consola, conforta e fa sentire più forti.
Siamo soldati anche noi e la nostra divisa sono il jeans, la sneaker, il piumino, uno zainetto.
Tutte le mattine andiamo al fronte, quello sul quale non si buttano le bombe, ma si lanciano coltelli, si sparano sentenze, si demoliscono certezze, si sgretolano sogni e progetti.
Sogno sempre, non smetterò mai di farlo.
Ogni pretesto è buono, domani indosserò il mio piumino giallo, cercherò di sorridere e di intercettare sorrisi e pensieri.
Chissà, magari, lo farà anche qualcuno di voi.
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