Stadio Partenio, oltre ai canoni l’Us Avellino non ha pagato 700mila euro di tasse: ultimatum del comune
Non solo i canoni di locazione, la nuova proprietà dell'Us Avellino fino ad oggi non ha versato nemmeno Tari e Tosap. Il debito nei confronti del comune supera il milione di euro. D'Agostino ha però richiesto una verifica sui conti, chiedendo lo scomputo dei lavori eseguiti. "Strada non praticabile" per la dirigente Smiraglia, che ha lanciato un ultimatum, convocando la società nei prossimi giorni. Senza saldo degli arretrati, la squadra rischia lo sfratto
Si fa rovente la questione stadio. In commissione trasparenza i membri dell’opposizione Ettore Iacovacci e Dino Preziosi hanno chiesto lumi ai dirigenti del comune di Avellino sui debiti della società Us Avellino nei confronti di palazzo di città. E i dirigenti Smiraglia e Marotta hanno presentato un conto salato: la Idc di D’Agostino da quando utilizza il Partenio non ha mai pagato i canoni di locazione, mettendo insieme un debito da 330mila euro. Non solo, come provano i decreti ingiuntivi inviati da Assoservizi, la società non ha mai versato i tributi dovuti relativi a Tari e Tosap, per un totale di 711 mila euro. Somma tra l’altro non contestata dalla Idc in commissione tributaria, e dunque divenuta esecutiva. Totale, D’Agostino deve al comune più di un milione di euro.
Non solo, la società utilizza lo stadio senza convenzione dallo scorso giugno: “una occupazione abusiva”, come la definisce Iacovacci, impossibile da sanare attraverso una nuova convenzione fino a quando l’Avellino non avrà saldato le proprie morosità. La dirigente Smiraglia, che ha delega al patrimonio, ha comunicato di aver già diffidato a pagare la società, pena lo sfratto.
D’Agostino ha replicato chiedendo di rivedere i conti relativi sia ai tributi non versati (contestando l’attribuzione di determinate aree della struttura), sia ai canoni di locazione, alla luce di una serie di lavori effettuati, e autorizzati dal comune, per garantire la necessaria manutenzione della stadio.
La dirigente ha però chiarito che lo scomputo non è praticabile e che è necessario che la società saldi prima i debiti, altrimenti sarà impossibile evitare lo sfratto. Ma vista la disponibilità a pagare manifestata da D’Agostino, la Smiraglia ha annunciato di voler convocare in tempi brevi l’impresa per definire una volta per tutte la questione. Con una annotazione amara a margine: “In questa città tutte le società che si sono succedute alla guida dell’Avellino dal 2008 fino ad oggi non hanno mai versato un euro nelle casse del comune, eppure hanno sempre continuato a utilizzare lo stadio” le sue parole. Vedremo se D’Agostino sarà il primo a interrompere questa insana abitudine decennale
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