Caro benzina, il peso delle accise vale il 55 per cento. Per produrla bastano 87 centesimi a litro. Il costo dei carburanti italiani, al netto delle tasse, è più basso della media europea

A pesare sono gli innumerevoli aumenti con i quali, nel corso dei decenni, lo Stato italiano ha finanziato ogni sua impresa e ogni crisi, a partire dalle accise del Duce sulla benzina per dare soldi alla guerra d’Abissinia sino alle vetture Euro 6 di ultimissima generazione

La rilevazione settimanale del ministero della Transizione dice che lunedì 7 marzo la benzina costava in media 1,95 euro al litro di cui 1,08 euro di penalizzazione fiscale e 87 centesimi di prezzo industriale. Il gasolio 1,82 al litro di cui 94 centesimi di disincentivo fiscale e 88 centesimi di prezzo industriale. Numeri alla mano, dunque, sono le tasse più alte a rendere la benzina più cara del gasolio, che ha un prezzo di mercato più salato.

In termini assoluti,  il costo dei carburanti italiani, al netto delle tasse, è più basso della media europea. In termini percentuali, la penalizzazione del Fisco sui carburanti è il 55% del costo finale della benzina e il 51% del prezzo totale del gasolio.

A pesare sono gli innumerevoli aumenti con i quali, nel corso dei decenni, lo Stato italiano ha finanziato ogni sua impresa e ogni crisi, a partire dalle accise del Duce sulla benzina per dare soldi alla guerra d’Abissinia sino alle vetture Euro 6 di ultimissima generazione, passando per il Vaiont, per la nostra Irpinia devastata dal sisma dell’80, per la crisi internazionale del canale di Suez, per l’alluvione di Venezia e Firenze, per il Belice e per il terremoto del Friuli.

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