Quindici, armi clandestine: denunciato affiliato del Clan Cava

Trovati fucili, pistole e munizioni in un casolare di un 46enne di Quindici. Denunciati lui e la moglie, ma l'uomo si è reso irreperibile

Trovati in possesso di armi clandestine e un grosso numero di mnizioni, denunciata coppia di Quindici. Ma lui, un 46enne noto alle forze dell’ordine, con precedenti per associazione di stampo mafioso ed estorsione, nipote di uno dei fondatori del Clan Cava, il defunto Salvatore Cava detto “Tore ‘e Clelia”, si è reso irreperibile.

Da tempo gli agenti del commissariato di polizia di Lauro, guidati dal vicequestore Elio Iannuzzi, gli avevano puntato gli occhi addosso per un giro di armi clandestine. E ieri è scattata la perquisizione presso la sua abitaizone. In casa c’era solo la moglie, a una primo controllo sembrava tutto in ordine ma poi, all’interno della borsetta della donna gli agenti hanno trovato una pistola semiautomatica di calibro 9×21, con matricola abrasa e colpi in canna. In più la donna aveva anche due caricatori con 29 proiettili dello stesso calibro.

Da qui i poliziotti si sono spostati nel casolare di montagna dell’uomo, fabbro di mestiere, in una zona impervia del comune di Quindici. All’interno vi hanno trovato un fucile da caccia calibro 12, 52 cartucce a palla singola, 24 cartucce a pallettoni, 10 cartucce a piombo spezzato che fanno presupporre che l’uomo fosse in grado di fabbricarsi da solo le munizioni. Trovata inoltre una pistola ad aria compressa, con il castello modificato per aumentarne la potenzialità offensiva. Nessuna traccia ancora del 46enne.

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