Sospeso tra la pandemia e la guerra: il Carnevale irpino che non molla
Niente carri e sfilate anche per questo martedì grasso, ma il Carnevale irpino resiste guardando al futuro tra progetti globali e musei locali, oltre alle opere cinematografiche
Il Carnevale di Montemarano, le Zeze di Mercogliano e di Bellizzi, “O ‘ntreccio” a Forino, la ‘ndrezzata di Cervinara, lo Squqqualacchiun di Teora, i carri di Paternopoli e Gesualdo, questi sono solo alcuni dei Carnevali che si festeggiano tradizionalmente in Irpinia.
Anche quest’anno, però, niente sfilate, ad aggravare la situazione della pandemia, si è aggiunta l’emergenza legata alla guerra in Ucraina ed è quindi ovvio che non ci siano le condizioni per celebrare il martedì grasso.
Nel frattempo, però, la tradizione del carnevale ha fatto rete e ha trovato nuove forme di espressione da quella cinemtografica di Roberto D’agnese con “S’abballa” il suo docufilm sul Carnevale di Montemarano a Michele Schiavino con “Zeze chiacchiere e pampanelle” la sua opera fra teatro e cinema.
Anche a Bellizzi Irpino qualcosa è andato avanti nel frattempo, o almeno si spera, dal Comune, infatti, si attendono i fondi per la realizzazione del Museo della Zeza.
Senza dimenticare, poi, dell’immenso lavoro in corso, sempre a cura di D’Agnese, il quale dopo il suo primo carnevale in streaming organizzato l’anno scorso, ha ideato la mappatura del carnevale globale.
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