A partire da oggi assegni pensionistici adeguati all’inflazione e detrazioni fiscali ricalcolate. Vediamo i dettagli

L’Inps ha infatti comunicato l’adeguamento del tasso con la corresponsione dei relativi arretrati da gennaio 2022, ove spettanti. L’inflazione effettiva del 2021, da applicarsi agli assegni pensionistici di quest’anno, è pari all’1,90 per cento

A partire dal mese di marzo assegni pensionistici adeguati all’inflazione. L’Inps ha infatti comunicato l’adeguamento del tasso con la corresponsione dei relativi arretrati da gennaio 2022, ove spettanti. L’inflazione effettiva del 2021, da applicarsi agli assegni pensionistici di quest’anno, è pari all’1,90 per cento. L’Istituto, in sede di rinnovo delle pensioni per il 2022, aveva utilizzato una percentuale provvisoria dell’1,60%. Il restante 0,20 %sarà attribuito in sede di perequazione per il 2023.

La modifica delle detrazioni fiscali, inoltre, ha determinato il ricalcolo delle stesse. Sulla rata di questo mese l’Inps continuerà a riconoscere quelle per ciascun figlio di età non inferiore a 21 anni, revocherà le maggiorazioni previsti per i figli inabili e per i figli minori di tre anni e non riconoscere le maggiorazioni delle detrazioni per i nuclei con più di tre figli e le ulteriori detrazioni di 1200 per i nuclei con almeno 4 figli.

Con l’avvio dell’assegno unico, infine, cessano, a partire da oggi, i vecchi sostegni. I vecchi assegni familiari e le relative maggiorazioni saranno riconosciuti per i mesi di gennaio e febbraio.

I commenti sono chiusi.