Stangata sulle bollette, in Irpinia rischiano la chiusura 750 imprese
Sos di Confimprenditori, Santoli: "Le aziende devono essere tranquillizzate, questa crisi fa forse più paura del Covid. Basta interventi spot, servono misure strutturali"
Ordinativi e commesse come mai si era visto da 10 anni a questa parte, ma purtroppo ci si deve fermare. Troppo alti i costi di produzione, stangate su luce e gas insostenibili, meglio abbassare momentaneamente le serrande e sospendere l’attività. Secondo un dossier redatto da Confimprenditori, in Campania circa 15mila imprese valutano lo stop, di queste il 5% – vale a dire 750 – sono irpine. In attesa dell’ulteriore intervento da parte del governo sono già scattate misure tampone, in alcuni reparti come quelli più energivori si lavora a singhizzo, in altri comparti solo nel weekend o di notte, quando le tariffe sono più basse. E ancora. C’è anche chi per scongiurare la cassa integrazione a zero ore per tutti i dipendenti sta procedendo con la riduzione dell’orario di lavoro,: stando ai calcoli dell’associazione un’ora in meno a turno consente un risparmio su ogni bolletta che varia tra i 500 e i 600 euro.
“Le aziende devono essere tranquillizzate, questa crisi fa forse più paura del Covid” – afferma il vice presidente nazionale di Confimprenditori Gerardo Santoli che aggiunge: “Non bastano interventi spot come i bonus, la rateizzazione o il credito di imposta ma servono misure strutturali e durature nel tempo”
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