Natalità, nel Mezzogiorno un tracollo del 40% negli ultimi 20 anni. L’Irpinia ha perso il trenta%, in Campania solo Napoli fa peggio

In vetta alla classifica nazionale c’è la provincia di Barletta Andria e Trani con una perdita del 39,5 per cento mentre a chiuderla troviamo Parma, con il 13,1. Caserta è 44esima, con una perdita di culle del 28,4 per cento, Benevento 58esima con un crollo del 26,4 per cento, dunque Salerno, la migliore tra le province campane, con una perdita del 35,3 per cento

Dal 2000 ad oggi, secondo l’Istat, il tasso di natalità in Italia è crollato del 28 per cento. Il che significa circa 125.550 nuovi nati in meno nell’arco dell’anno. Un trend che attraversa tutto il Paese ma che nel Mezzogiorno assume i connotati della catastrofe. In termini generali, infatti, l’Italia è ultima in Europa per nascite. E se dal 2008 in poi il tracollo ha riguardato essenzialmente tutto lo Stivale, con particolare riferimento alle aree metropolitane, nel Mezzogiorno la crisi era strutturale già a partire dalla fine dello scorso millennio.

Andando ai dettagli, da inizio millennio il crollo delle natalità al Sud è stato del 40 per cento. In vetta alla classifica nazionale c’è la provincia di Barletta Andria e Trani con una perdita del 39,5 per cento mentre a chiuderla troviamo Parma, con il 13,1. La Provincia di Avellino si posiziona in 38esima posizione con un tracollo del 30 per cento del tasso di natalità dal 2000 ad oggi. Peggio di noi solo la provincia di Napoli, 19esima sul piano nazionale con una perdita del 32,3 per cento. Caserta è 44esima, con una perdita di culle del 28,4 per cento, Benevento 58esima con un crollo del 26,4 per cento, dunque Salerno, la migliore tra le province campane, con una perdita del 35,3 per cento.

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