Luce e gas, impennata inarrestabile. Secondo la Cgia di Mestre nel 2022 il conto delle imprese raddoppierà

Manifattura e alimentare i settori più esposti, al pari delle filiere del cemento e della plastica. Migliaia di posti di lavoro già a rischio

Se per le famiglie il costo delle bollette di luce e gas è già raddoppiato, nonostante gli interventi del governo volte ad arginare l’impennata senza precedenti dei costi energetici, secondo uno studio della Cgia di Mestre il 2022 sarà un anno infernale per le imprese italiane, che dovranno far fronte a costi energetici per almeno 126 miliardi di euro, ovvero 90 miliardi in più rispetto a due anni fa. Il gas, tra giugno e dicembre 2021, è addirittura quintuplicato di valore, e stesso discorso vale per l’elettricità, anch’essa arrivata a livelli senza precedenti. Il Prezzo unico nazionale, indicatore di riferimento in Italia, è triplicato, salendo a una media di 125,5 euro nel 2021, in ragione dell’impennata che si è registrata a partire dal secondo semestre. Le previsioni per il 2022 sono grandemente peggiorative. Tutti i settori produttivi subiranno l’impennata con conseguenze potenzialmente devastanti. Il comparto manifatturiero è quello più esposto e già oggi ci sono settori quali la metallurgia, l’alimentare e la chimica, quindi filiere quali quelle del cemento, della plastica e della gomma, dove si contano molteplici situazioni di crisi per migliaia e migliaia di posti di lavoro a rischio.

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