“CONTRIBUTI” FEMMINILI TRA REALTÀ E MITO: ELENA

Ospite di Menelao, re di Sparta, il bel troiano Paride ne conobbe ivi la incantevole moglie Elena; e, reciprocamente innamoratisi, i due “fuggirono” riparando a Troia, benevolmente accolti ed ospitati dal vecchio e tollerante re Priamo, padre dello stesso Paride, oltre che di altra numerosissima figliolama, tra cui il valoroso Ettore.

Il comportamento, risoluto ed irresponsabile di Elena, diveniva, nel successivo decennio, causa e pretesto di somme sciagure : Per lavare, infatti, l’onta dell’adultero tradimento patito dall’atride Menelao e recuperare Elena, il suo possente fratello Agamennone, re di Micene, a capo di un formidabile esercito di “coturnati” guerrieri Achei, mosse contro Troia per la ben nota guerra (1200 a.C.) che, dopo dieci anni di sanguinosi combattimenti, portò, con l’inganno del cavallo d legno ordito da Ulisse, alla distruzione della città ed all’eccidio di tanti, ma finalmente al “recupero” di Elena “consensualmente rapita” e così riportata con naturalezza al suo domicilio coniugale.

Se questa donna fosse stata meno bella o fosse comunque mancata quella sua “fuga amorosa”, si sarebbero forse scongiurate tante terribili conseguenze, ma forse non avremmo avuto i meravigliosi doni dei poemi di Omero e Virgilio.

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