Assegno unico per i figli, le domande vanno presentate entro il 28 febbraio: ecco come funziona e a chi è destinato

Dal mese di marzo l’assegno unico sostituirà il premio previsto per le nascite o le adozioni, gli assegni per il nucleo familiare , il bonus bebè e le detrazioni fiscali per i figli sotto i 21 anni. Le domande vanno inoltrate tramite l’applicazione già disponibile sul portale dell’Inps o attraverso un patronato e vanno presentate entro il prossimo 28 febbraio. Per le istanze pervenute oltre tale data, il pagamento verrà eseguito entro la fine del mese seguente.

L’assegno spetta ai genitori, anche in modalità ripartita, secondo quanto  indicato nella richiesta. I figli maggiorenni possono fare domanda autonomamente mentre le detrazioni fiscali per i figli con meno di 21 anni non confluiranno più nella busta paga.

Il nuovo assegno verrà pagato a tutte le famiglie che hanno figli fino a 18 anni. Il limite di età sale a 21 anni nel caso in cui il giovane sia impegnato in un percorso di studi o di tirocinio, nel caso in cui lavori ma con un reddito complessivo annuo inferiore a 8.000 euro, quindi se è disoccupato o sta svolgendo il servizio civile universale. I limiti di età non si applicano in presenza di disabilità del figlio.

L’importo oscilla da un minimo di 50 euro (25 euro per i maggiorenni) a un massimo di 175 euro (85 euro per i maggiorenni) per figlio, e il suo ammontare può essere influenzato dal valore dall’Isee che tuttavia non rappresenta un obbligo. Se si presenta resta il diritto all’importo minimo.

La domanda deve riguardare tutti i figli, va integrata in caso di nuove nascite.