Se la raccomandazione non funziona la bustarella va restituita: lo ha deciso la Cassazione
Laddove il posto di lavoro non viene garantito a fronte della bustarella, chi ha sborsa i soldi può rivalersi ai giudici per ottenere la restituzione del danaro. A prescindere dal fatto che lo scambio è contro legge
L’Italia, si sa, è la Patria del diritto. Un Paese dove in ossequio alla legge accade anche l’inimmaginabile. Può accadere persino, eccoci al punto, che la Corte di Cassazione venga chiamata a pronunciarsi su di ricorso di un padre che aveva sborsato 20 mila euro per ottenere un posto in banca per la figlia senza ottenere il dovuto. Esaminato il caso i Giudici della Suprema Corte sono arrivati alla conclusione secondo cui, seppure lo scambio bustarella posto di lavoro è contrario all’ordine pubblico, chi intasca il denaro lo deve restituire a chi lo ha sborsato, se questo si rivolge ai giudici perché il lavoro non lo ha avuto. Detta altrimenti, laddove il posto di lavoro non viene garantito a fronte della bustarella, chi ha sborsa i soldi può rivalersi ai giudici per ottenere la restituzione del danaro. A prescindere dal fatto che lo scambio è contro legge.
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