Spari all’Ultrabeat, De Angelis: ho sparato, ma non volevo uccidere
Il 28enne di Mercogliano ha ammesso davanti al gip di aver sparato tre colpi contro Guarnieri, il buttafuori del locale, colpendolo una volta all'addome. Ma ha dichiarato che la sua intenzione non era quello di ucciderlo
Ha ammesso di aver sparato ma la sua intenzione non sarebbe stata quella di uccidere il buttafuori dell’Ultrabeat, solo quella di ferirlo e spaventarlo. E’ questa la versione fornita agli inquirenti da parte di Antonio De Angelis, il 28enne di Mercogliano tratto in arresto dai carabinieri per l’agguato al locale di via Cannaviello avvenuto lo scorso sabato sera.
Accompagnato dal suo legale, l’avvocato Gaetano Aufiero, De Angelis ha risposto alle domande del gip durante l’interrogatorio di garanzia. I fatti, oramai noti, sono avvenuti poco dopo la mezzanotte del sabato appena passato: De Angelis si presentò presso il noto locale della movida avellinese impugnando una pistola, con l’intenzione di vendicarsi del fratello che, per motivi ancora non chiari, sarebbe stato aggredito in precedenza da un 30enne di Atripalda, Adriano Guarnieri, uno dei responsabili della sicurezza del locale.
De Angelis non si è preoccupato di trovarsi davanti a decine di clienti: entrato nel locale ha cercato Guarnieri mostrando a tutti la pistola, poi ha trovato la sua vittima all’esterno del locale. Contro di lui ha sparato tre colpi, uno di questi è andato a segno, ferendolo all’addome. De Angelis è poi scappato approfittando del fuggi fuggi generale.
Guarnieri è ancora ricoverato al Moscati, le sue condizioni restano gravi ma non è in pericolo di vita; De Angelis resta in carcere: per lui l’accusa è quella di tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco
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