Politiche sociali, Festa perde pure al Tar: piano di zona commissariato
Il Tar ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Avellino contro il commissariamento del Piano di Zona deciso dalla Regione Regione per gravi inadempienze amministrative. Il sindaco Festa perde un’altra battaglia. Bruciati tempo prezioso e soldi pubblici per gli avvocati
Piano di zona, il Tar di Salerno respinge il ricorso del sindaco Festa, e ora il commissariamento decretato dalla Regione Campania diventa esecutivo. I giudici amministrativi hanno rispedito al mittente le ragioni del sindaco di Avellino, sposando dunque la tesi di Palazzo Santa Lucia: le motivazioni verranno depositate nei prossimi giorni, ma la notizia, visto che si tratta di una sentenza di merito, in pratica certifica il fallimento totale della gestione delle politiche sociali da parte del comune capoluogo.
C’era da aspettarselo d’altra parte: l’azienda consortile, varata alla fine dello scorso anno, dalla sua costituzione non ha prodotto un solo atto.
Così com’è accaduto in precedenza con l’Anac per la questione Dogana e per i parcheggi, con Arpac per Campo Genova, con il ministero per le strisce pedonali colorate, Festa perde l’ennesimo braccio di ferro con le istituzioni, nonostante abbia impegnato decine di migliaia di euro di soldi pubblici per le parcelle degli avvocati; una testardaggine la sua pagata a caro prezzo dai cittadini.
Ma la vicenda qui è decisamente più grave, visto che viene messo nero su bianco anche da un giudice il malfunzionamento di un settore essenziale come quello delle politiche sociali, che dovrebbe erogare servizi degni di questo nome alle fasce deboli della popolazione su un bacino di circa 100mila abitanti, rappresentati dal capoluogo e dai 15 comuni afferenti all’ambito. E invece il piano di zona di Avellino si è sempre distinto per una carenza organizzativa senza precedenti, con affidamenti realizzati sempre alle solite cooperative, che negli anni non hanno mai presentato uno straccio di rendicontazione sui soldi spesi e sul lavoro svolto, con assunzioni di nomi sempre vicini alle diverse amministrazioni, e servizi a singhiozzo.
L’ultimo esempio: le famiglie dei ragazzi autistici aspettano ancora da settembre l’attivazione dell’assistenza scolastica ai loro figli. Chissà se i tre commissari nominati dalla Regione, tra cui il direttore generale dell’ambito A5 Carmine De Blasio, riusciranno ad invertire il trend
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