Giunto al gran finale parla ancora italiano il Laceno d’oro International Film Festival

Laceno d’oro 46esima edizione, il premio come miglior film di quest’anno va al titolo “La Distanza” di collettivo Enece Film e altri due italiani sono i vincitori della sezione documentari e cortometraggi

La giuria della 46esima edizione ha assegnato il premio “Laceno d’Oro” come miglior lungometraggio a  LA DISTANZA, di collettivo Enece Film. La pellicola, ambientata nella Bassa padana, racconta di una famiglia di pastori nomadi da generazioni, interpreti di un mestiere antico che sopravvive tra le rovine della moderna civiltà.

Tra i lungometraggi, menzione speciale per “All Eyes off me” di Hadas Ben Aroya (Israele 2021, 90’). Un film all’apparenza apolitico, capace invece nel suo sviluppo di narrare con maestria la conquista di una libertà interiore, sia dalle nuove convenzioni sessuali che da quelle ataviche religiose.

I lavori sono stati scelti dalla giuria composta da Alexandre Koberidze, Mauro Santini e More Raca.

Premio “Laceno d’oro doc”, la sezione dedicata ai documentari, ex aequo:

“A Man And A Camera” di Guido Hendriks, che narra di un’entità enigmatica che vaga per l’entroterra olandese, puntando silenziosamente una telecamera su tutto ciò che incontra.

“Room Without A View” di Roser Corella (Germania, Austria) «Per la qualità e la ricchezza della ricerca. Per il coraggio di raccontare con rigore un tema urgente e necessario, e per farsi megafono della voce di migliaia di donne ridotte in stato di schiavitù da un sistema di sfruttamento legittimato dalla forma più estrema di capitalismo.

Un altro italiano si aggiudica il premio “Gli Occhi sulla città” il miglior cortometraggio è stato infatti assegnato a MILLE CIPRESSI, di Luca Ferri «Per la capacità di ritrovare una nuova classicità nella ricerca linguistica e nel sincero omaggio ai maestri, in un percorso cinematografico autoironico e teorico. Il premio “Spazio Campania” è stato assegnato a “Un Fallimento Perfettamente Riuscito” di Gian Luca Pellegrini, documentario che racconta il travagliato percorso di autoproduzione di un film all’ex Asilo Filangieri di Napoli iniziato nel 2018 e passato attraverso la pandemia, che ne ha interrotto la lavorazione, aprendo però nuove prospettive.

Infine, il Premio alla Carriera, che per il 2021 è stato assegnato al regista palestinese Elia Suleiman.

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