Pizzo all’Ultrabeat, assolti Galdieri e Forte
Nicola Galdieri e Vittorio Forte erano accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, rischiavano rispettivamente,ente 7 e 6 ani di carcere. Ma per il giudice "il fatto non sussiste"
Presso la discoteca Ultrabeat di Monteforte non ci fu nessuna estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il presunto boss, assieme al fratello Pasquale, del Nuovo Clan Partenio Nicola Galdieri e Vittorio Forte (difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero, Carmine Danna e Gerardo Santamaria), imputato a piede libero non coinvolto nelle vicende del clan, sono stati assolti dall’accusa perché il fatto non sussiste.
È questa la sentenza di primo grado del tribunale di Avellino, per una inchiesta nata in merito a un episodio avvenuto nel 2016 all’interno della discoteca Ultrabeat, in cui i due, secondo la Dda, avrebbero occupato un tavolo già prenotato e consumato alcool e champagne, per un totale di 300 euro, senza pagare il conto, sfruttando, secondo la procura antimafia, la loro forze intimidatrice derivante dal legame al clan Partenio.
I fatti furono prontamente denunciati da alcune persone presenti alla serata, ma non hanno trovato riscontro dunque in sede dibattimentale. Gli imputati hanno evitato una condanna rispettivamente a 7 e 6 anni di reclusione, richiesta dalla procuratrice antimafia Anna Frasca, anche grazie alla testimonianza decisiva del titolare dell’Ultrabeat Gianpio Genovese, che in aula ha sostenuto “di non aver ricevuto alcuna minaccia”; lo stesso imprenditore è stato invece protagonista proprio di recente,per aver denunciato il tentativo di estorsione nel suo locale di via Cannaviello ad Avellino da parte di Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante, entrambi detenuti in carcere
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