Green pass, dopo sei mesi dalla seconda dose la copertura si riduce fino al 40%. Per i vaccinati la durata della certificazione verrà di nuovo ridotta a 9 mesi

La protezione dall’infezione, dopo sei mesi dalla vaccinazione, diminuisce dal 95% a 40%, e questo aumenta le possibilità di infezione. Secondo le proiezioni tra febbraio e marzo tutti coloro che si sono vaccinati tra aprile e luglio, sebbene ancora protette da rischio di ospedalizzazione, potranno infettarsi e trasmettere il virus.

La durata del green pass per i vaccinati potrebbe di nuovo essere ridotta a 9 mesi. Lo ha detto il Ministro della Salute Speranza nel corso del question time alla Camera. Dal mese di settembre sono stati infatti  osservati i primi segnali di perdita di efficacia per cui è raccomandata una dose aggiuntiva per alcune categorie.

Il punto è che per tutti i vaccini approvati la protezione si indebolisce a partire dal sesto mese dal completamento del ciclo vaccinale. La protezione dall’infezione, dopo sei mesi dalla vaccinazione, diminuisce dal 95% a 40%, e questo aumenta le possibilità di infezione. Secondo le proiezioni tra febbraio e marzo tutti coloro che si sono vaccinati tra aprile e luglio, sebbene ancora protette da rischio di ospedalizzazione, potranno infettarsi e trasmettere il virus. A queste condizioni, non sarà possibile creare ambienti sicuri con il green pass. Ed in tal senso l’orientamento del governo è quello inibire l’utilizzo di green passa ai titolari causa di possibile contagio.

Anche il tema della durata del green pass per i guariti è oggetto di monitoraggio, posto che oggi è ritenuto valido per sei mesi mentre per i vaccinati 12.  Le evidenze – ha affermato il Ministro Speranza –  suggeriscono che il rischi di reinfezione è basso se l’esposizione a variante si verifica entro 3-6 mesi dalla diagnosi iniziale».

I commenti sono chiusi.