Dopo l’edilizia e la manifattura da oggi viene meno il divieto di licenziare per il terziario, per le piccole imprese, l’artigianato, il tessile, l’abbigliamento e la pelletteria

Il governo, contestualmente, ha deciso di prorogare la cassa integrazione Covid da usare nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 dicembre

A partire da oggi viene meno il blocco dei licenziamenti anche per il settore terziario, per le piccole imprese, l’artigianato e tre comparti dell’industria, ovvero il tessile, l’abbigliamento e la pelletteria. Il divieto, in vigore dal febbraio del 2020 per arginare l’impatto sociale della pandemia, interessava i licenziamenti collettivi o la possibilità per il datore di lavoro di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo.

Il governo, contestualmente, ha deciso di prorogare la cassa integrazione Covid da usare nel periodo compreso tra il 1 ottobre e il 31 dicembre, per un massimo di 13 settimane per le piccole imprese del terziario, commercio, artigiani, giornalisti, per un massimo di 9 settimane per tessile-abbigliamento-pelletteria.

I datori di lavoro non possono licenziare mentre usano la cassa Covid, a meno di accordi collettivi raggiunti con i sindacati maggiormente rappresentativi.

Giova ricordare che per 4 milioni di lavoratori assunti a tempo indeterminato nell’edilizia e della manifattura il blocco era già finito lo scorso 30 giugno, e a dispetto delle previsioni non si è registrato n impatto significativo in termini occupazionali.

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