Green pass, tutto definito per il 15 ottobre

Da venerdì green pass obbligatorio a lavoro, completato il quadro normativo per il documento sui luoghi di lavoro. Senza green pass si resta a casa, il datore di lavoro che non controlla verrà sanzionato con multe che vanno dai 400 ai mille euro. I furbetti del green pass rischiano oltre ad una pesante multa anche responsabilità penali per chi altera o falsifica i certificati

Obbligo di green pass dal 15 ottobre, con gli ultimi due decreti il Governo ha completato il quadro normativo con le linee guida per il rientro in ufficio per i dipendenti della pubblica amministrazione e per i controlli sia nel pubblico che nel privato.

Per le verifiche potrà essere utilizzata la App ‘VerificaC19’ oppure i nuovi strumenti previsti dal Dpcm, che consentiranno una verifica “quotidiana e automatizzata” rilevando solo il possesso del pass e nessun alto dato del dipendente.

Senza certificato verde si resta a casa e senza stipendio, il lavoratore sarà assente ingiustificato e potrà tornare alla fine dello stato di emergenza, dal primo gennaio, sempre se non dovesse essere prorogato. Il documento potrà essere richiesto dal datore di lavoro fino a 48 ore prima.

Il green pass sarà obbligatorio anche per lo smart working.Riapriranno completamente gli uffici delle amministrazioni pubbliche.

I controlli andranno fatti a campione su almeno il 20%della popolazione aziendale, a rotazione in modo che in una settimana venga toccato ogni dipendente.

Chi mente sul green pass, aggirando i controlli è soggetto ad una multa dai 600 ai 1500 euro oltre a sanzioni disciplinari, non escludendo responsabilità penali per chi altera o falsifica il documento.

Per i privati al titolare dell’impresa tocca la responsabilità del controllo del green pass, chi non lo farà verrà sanzionato con multe che vanno dai 400 ai mille euro.

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