Senza green pass non si lavora neanche in smart working: continua la linea dura del Governo

Chi è senza green pass non potrà lavorare nemmeno in smart working, lo dice la bozza delle nuove linee guida preparate dal ministro Brunetta e dal ministro Speranza. Intanto il Cts dice sì alla riapertura delle discoteche ma con capienza al 35%

Lavoratori pubblici e green pass, continua la linea dura del Governo. La bozza delle linee guida preparate dai ministri Brunetta e Speranza, prevede per chi non ha il certificato verde, oltre al blocco dello stipendio anche che l’assenza da lavoro, considerata ingiustificata, non permetterà di maturare il periodo di tempo necessario per ottenere scatti, progressioni e pensione. Il green pass sarà inoltre necessario anche ai lavoratori in smart working. L’obbligo di esibire la certificazione verde per accedere agli uffici pubblici, non riguarderà soltanto i dipendenti, ma anche i visitatori e le autorità politiche o i componenti delle giunte e delle assemblee delle autonomie locali e regionali. L’unica eccezione vale per gli utenti.

Restando sul tema delle novità rispetto alle regole del coronavirus, il Cts dice sì alla riapertura delle discoteche, ma la capienza è notevolmente ridotta. Si parla del 35% all’interno dei locali e 50% all’esterno. Ma solo nelle regioni bianche, e si potrà entrare solamente con il green pass. Il locale però dovrà rispettare tutta una serie di requisiti specifici, come ad esempio un impianto di aerazione senza ricircolo d’aria.

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