Avellino sempre più inquinata, ma per il sindaco “siamo ancora nella norma”

Inquinamento, dopo la marcia di protesta dei ragazzi rimane l'inerzia amministrativa. Il comune capoluogo, il terzo più inquinato d'Italia, continua a non prendere provvedimenti contro lo smog mentre il sindaco addirittura sminuisce i dati delle centraline

Chiude gli occhi anche davanti a oltre 500 ragazzi in marcia nella sua Avellino al grido di “Basta inquinamento”.

Il problema ambientale, in una città risultata essere lo scorso anno la più inquinata del Mezzogiorno e per ora  al terzo posto in Italia per il livello di sforamenti raggiunti, sembra preoccupare tutti tranne il sindaco Gianluca Festa, che anziché prendere provvedimenti preferisce continuare a sminuire. Poco o nulla fece lo scorso anno, limitandosi a una ordinanza a cui non si è mai dato seguito e spostando i pullman da piazza Macello (senza ottenere risultati, in contraddizione tra l’altro rispetto alle sue stesse dichiarazioni secondo cui il traffico veicolare non produce smog), ancor meno ha fatto quest’anno, evitando anche di disciplinare (sarebbe ancora meglio vietare) le pratiche  dei roghi agricoli.

Non solo, nelle ultime interviste rilasciate cerca di rassicurare i suoi cittadini sostenendo che i dati da tener presenti sono solo quelli della centralina a lui più congeniale, cioè quella che ha registrato meno sforamenti, ferma a soli, si fa per dire, trenta rilevazioni sopra soglia (l’altra centralina di via Piave è a 40: il massimo concesso dalla norma in un anno è di 35).

Se questo è l’approccio, difficilmente Avellino riuscirà a superare o quantomeno contenere il problema. Se lo si nasconde è come se non ci fosse e non lo si affronta.

Eppure i dati dicono ben altro, e ora l’avvertimento arriva anche dalle associazioni ambientaliste e dall’osservatorio di Montevergine, con il metereologo Vincenzo Capozzi che ieri ha fornito i primi dati del progetto Aurea, un sistema meticoloso di controllo sull’inquinamento ambientale di Avellino e dell’hhinterland, che ha confermato tutte le preoccupazioni e i dati Arpac. “Il quadro è drammatico ma mi rifiuto di pensare che un amministratore non abbia a cuore la salute dei propri concittadini, bisogna intervenire”, le sue parole. Mentre invece c’è evidentemente chi preferisce continuare a mettere le polveri sottili sotto al tappeto

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