Green Pass: dai locali agli uffici, dalle fabbriche alle case private il nodo dei controlli resta quello più spinoso. Facciamo il punto
Il nuovo decreto green pass, approvato lo scorso 21 settembre, è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ecco chi e come dovrà controllare
Il nuovo decreto green pass, approvato lo scorso 21 settembre, è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’obbligo di certificazione verde è stato esteso a 23 milioni di lavoratori, sia del settore pubblico che del settore privato. La sospensione per chi non è in regola è stata cancellata, tranne che per le scuole, ma resta l’assenza ingiustificata e quindi il congelamento dello stipendio.
Restano però molti interrogativi rispetto al nodo più spinoso, quello relativo ai controlli. Nei locali pubblici sono i titolari e i gestori a dover controllare il possesso del green pass, ma non la sua autenticità, a meno che non emerga una chiara incongruenza tra i dati o la contraffazione.
Nei luoghi di lavoro il controllo è invece affidati ai datori di lavoro, che hanno l’obbligo di far rispettare le prescrizioni. Proprio sui datori di lavoro, dunque, ricade l’obbligo di definire, entro la data di entrata in vigore del decreto fissata per il prossimo 15 ottobre, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, prevedendo prioritariamente che siano effettuate al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro.
Per i lavoratori autonomi che vanno all’esterno i controlli sono effettuati a monte, dal proprio datore di lavoro, mentre per chi va nelle abitazioni private, colf, badanti, baby sitter, il controllo spetta al cittadino che ha richiesto la prestazione.
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